In queste ore sta diventando virale il video choc di una motonave di una società di Cala Gonone che è entrata nella grotta dei Cormorani a Baunei, ad Ogliastra, sfiorando pericolosamente le rocce con circa 150 persone a bordo. Un gesto a dir poco sconsiderato e incosciente, che ha spinto la Capitaneria di porto di Olbia ad aprire un’indagine sulla manovra.
Il tutto sarà trasferito alla Procura di Lanusei, compreso il video incriminato che è stato girato da un uomo a bordo di un piccolo gommone che si era rifugiato nella grotta a causa del mal tempo per sistemare il tendalino. Il video, pubblicato da La Nuova Sardegna, risale al 18 agosto e, come testimoniato dall’uomo, è stato gridato alle altre persone sulle loro barche di spostarsi per far passare la motonave mentre i turisti urlavano: “Abbiamo pagato, vogliamo vedere la grotta”.
La motonave ha fatto il suo ingresso “trionfale” con le note di “Pirati dei Caraibi” in sottofondo, mentre dal megafono sono state pronunciate queste parole: “Ora vi immaginate la faccia di Schettino se vedesse come noi in Sardegna facciamo l’inchino?”. Un triste riferimento a Francesco Schettino, responsabile del disastro della Concordia al largo dell’Isola del Giglio che causò la morte di 32 persone. Per fortuna questa volta non ci sono stati incidenti, né morti né feriti, ma dalle immagini dove la motonave passa a pochi centimetri dalle rocce risulta evidente quanto sia stata pericolosa la manovra.
Intanto Gianluca D’Agostino, capitano di Vascello e direttore marittimo della capitaneria di porto di Olbia, ha dichiarato che sono partite le indagini per valutare le responsabilità penali del comandante e della società di Cala Gonone che hanno seriamente messo in pericolo la vita di numerose persone.
Il reato ipotizzato sarebbe regolamentato dall’articolo 450 del codice penale e prevede l’arresto e la detenzione in carcere fino a 2 anni per chiunque, con la sua azione od omissione colposa, crea un pericolo di un disastro, di un’inondazione, di un naufragio o della sommersione di una nave.
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