Dalle città

Gli arriva una multa da Napoli, “in due in ztl senza casco” ma Claudio non si e mosso da casa con l’Ape

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Un altro caso-social di via Brombeis? La disavventura di Claudio Corsini, piastrese doc, ha di certo delle analogia, anche se lo stile del protagonista è decisamente.

A Corsini, proprietario di un ciclomotore Ape Piaggio 50 cc, viene contestato di aver guidato il mezzo nel centro di Napoli, più precisamente in via dei Tribunali, senza casco e per giunta con un passeggero a bordo anche questo senza casco, racconta La Nazione.

Fin qui la cosa potrebbe anche avere un senso, salvo prendere nota che il mezzo incriminato è parcheggiato a Le Piastre e il viaggio di andata per Napoli sarebbe durato, senza mangiare ne riposare, minuto più minuto meno, una dozzina di ore che, nello scomodo sedile dell’Ape sarebbero sembrate un’eternità: sommando a queste quelle del viaggio di ritorno, diventa un’avventura troppo lunga per essere credibile.

Certo il viaggio si sarebbe potuto fare in più tappe: ma resterebbe difficile capire il senso di un viaggio degno della fantasia di Jules Verne, solo per provare l’emozione di percorrere via dei Tribunali a Napoli e spendere 132 euro in sanzioni perdendo anche 5 punti dalla patente.

Ma non è finita qui. Se poi l’avventuroso Corsini non comunicherà il nome della persona alla guida, si aggiungerà una ulteriore sanzione da 291 euro.

Una situazione kafkiana. Tant’è che viene da pensare, per riderci sopra, che l’astuto piastrese si è costruito una storia surreale per partecipare alla tenzone agostana nella capitale mondiale della bugia, approfittando dell’involontaria collaborazione di due agenti del Comune di Napoli.

Le spiegazioni logiche ci sono sicuramente: da un errore nella trascrizione alla clonazione della targa e via ipotizzando. Quello che mancano sono le spiegazioni istituzionali, vista la mancata risposta del Comune partenopeo alla richiesta di annullamento da parte di Corsini, che ha immediatamente contestato l’infrazione inviando un documento in autotutela corredato da libretto di circolazione e documento d’identità del proprietario.

Ma la domanda vera è: visto che il signor Corsini e il suo mezzo a Napoli non c’erano, com’è possibile che abbia preso forma questa bizzarria?

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Redazione Nazionale

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