Un paio di giorni fa erano stati annunciati importanti miglioramenti del Piracy Shield, lo scudo antipirateria schierato per bloccare lo streaming illegale delle partite di serie A. Come riportato da Massimiliano Capitanio, Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), è stata trovata l’intesa per il protocollo che prevede multe automatiche per tutte le persone sorprese ad utilizzare piattaforme e strumenti illegali per vedere eventi coperti da diritti d’autore.
Fino a questo momento il Piracy Shield ha funzionato a singhiozzo, sia per le difficoltà di natura tecnica che strutturale. Lo scudo è riuscito comunque a segnalare e oscurare gli indirizzi IP e FQDN da dove veniva collegato il cosiddetto “pezzotto” dallo scorso 1° febbraio.
Capitanio, in un intervento su Youtube, ha precisato che entro la fine dell’anno entrerà in vigore una normativa che interesserà particolarmente i trasgressori e che va a completare definitivamente il ddl anti-pirateria approvato nel luglio del 2023.
La Procura Generale di Roma, la Guardia di Finanza e l’Agcom, grazie ad un protocollo di collaborazione, si scambieranno informazioni utili ad attuare una legge dello Stato italiano, che prevede non solo la lotta contro le organizzazioni criminali, ma anche una sanzione da 150 fino a 5.000 per i “furbetti” che usano il pezzotto per guardare le partite illegalmente.
Capitanio non è entrato nei particolari, ma ha fatto capire che a partire già dalla fine dell’anno il Piracy Shield 2.0, aggiornato e migliorato, sarà in grado di tracciare, individuare e addirittura multare automaticamente gli utenti collegati agli IP o agli FQDN che trasmettono contenuti pirata.
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