Muore per Covid medico vaccinato, invito a vaccinare ‘credibile quanto una barzelletta’?: europarlamentare spiega

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Leonardo Ditta era un medico, morto per Coronavirus dopo essere stato vaccinato. L’europarlamentare della Lega Francesca Donato, contraria al green pass e sostenitrice della libertà di scelta sui vaccini, ha fatto scoppiare la polemica in argomento: come ricorda Massimo Gramellini nel suo spazio sul Corriere, dal titolo A vaccin Donato, avrebbe definito “una barzelletta” le affermazioni pro vax della figlia del medico.

Ora, l’europarlamentare vuol evitare ulteriori fraintendimenti. Queste le sue parole: “Dal mio tweet è stata gonfiata una polemica pretestuosa, mi scuso con la famiglia che non intendevo offendere”.
Nel tweet citato, prontamente cancellato, Donato definiva in particolare, parole testuali, le dichiarazioni pubblicate in un appello dalla famiglia, a favore del vaccino, “credibili quanto una barzelletta”. In risposta, cinguettava la coraggiosa figlia del medico scomparso, Anna Ditta, che invitava Francesca Donato a rispettare la famiglia “invece di speculare e criticare la nostra credibilità”.

Su Facebook Donato ha chiarito: “Non intendevo affatto offendere lei né la sua famiglia e tantomeno speculare sulla perdita di suo padre. Ero scettica rispetto al fatto che nel momento del lutto ci teneste a consigliare il vaccino a tutti. Mi scuso se comunque l’ho offesa e le porgo le mie sincere condoglianze”.

Spiega in un altro post: “‘credibili quanto una barzelletta’ era riferito non certamente al lutto, ma al commento sui vaccini come ‘unica arma contro la malattia’ da consigliare a tutti“.
Un video è stato postato dall’europarlamentare su Facebook e sul suo blog, con queste parole: “Ho affermato che mi sembrava credibile quanto una barzelletta che di fronte al lutto familiare la figlia trovasse tempo e voglia di occuparsi della strategia vaccinale. Ho erroneamente attribuito quelle parole ad una iniziativa del giornalista”.

E ancora: “Penso che tutti i morti vadano sempre rispettati e lasciati riposare senza essere usati come strumenti di una tesi o del suo opposto“. E infine: “Siamo immersi in un clima di odio e propaganda a senso unico”. Donato ricorda poi “il moralismo ipocrita di chi accusa me di non rispettare la sensibilità dei vaccinisti ad oltranza, mentre colpevolizza e infanga i morti di Covid non vaccinati marchiandoli con l’etichetta infamante di no vax, evidenzia ancor più quanto siamo immersi in un clima d’odio e di propaganda a senso unico, teso solo a dividere il Paese“. Giudicate voi.

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Isabella Lopardi

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