«La musica di sottofondo – spiegano gli addetti ai lavori – è uno degli elementi più importanti per chi ha un’attività commerciale. Quella che troviamo in un bar non deve essere uguale a quella che ascoltiamo in un negozio di abbigliamento, dal parrucchiere, in uno studio dentistico o in un hotel. Scegliere quali canzoni e quale genere di musica di sottofondo far ascoltare ai propri clienti significa offrirgli un servizio in più, aumentarne la soddisfazione e di conseguenza incrementare la loro propensione all’acquisto».
«Noi offriamo servizi personalizzati – spiega Marco Ricchiardi amministratore di “Radio In Store” azienda con sede a Torino e Barcellona in Spagna – il cliente può decidere, per ogni ora del giorno, per ogni giorno della settimana cosa ascoltare, selezionando fra oltre 300 “mood” ovvero “stati d’animo” musicali, studiati apposta, anche senza diritti Siae. Può aggiungere e gestire la messa in onda di spot personalizzati, rubriche e notiziari per arricchire il proprio palinsesto o ascoltare musica senza interruzioni. Tutti i “moods” sono aggiornati in modo continuativo con nuove canzoni in modo da non diventare mai ripetitivi.
Con la bella stagione estiva c’è voglia di divertimento, di spensieratezza, di allegria e di convivialità. Per questo scegliere la migliore musica di sottofondo nel proprio locale è importante. Qualche consiglio? «Io proporrei tre possibilità – continua Ricchiardi – Bossa Nova con sonorità brasiliane e cover pop per un ritmo rilassante ma allo stesso tempo pieno dell’allegria dei paesi sudamericani. Sunset spostandoci a Los Angeles o nei rooftop bar di New York per un mood Pop, alternative rnb e house che si fondono per creare un mood fresco ed elegante, ideale per gli aperitivi in città al tramonto o per una spiaggia al top dei top. Chillout con musica libera senza diritti che appartiene ad artisti che non hanno firmato contratti con nessuna delle società di raccolta o organizzazione per i diritti di esecuzione. Utilizzando questo tipo di catalogo, quindi, non è necessario sottoscrivere licenze di diffusione con Siae/Scf. Questo mood, dobbiamo ammetterlo, è perfetto ad ogni ora della giornata».
Ma quanto costa riprodurre musica e radio in un’attività commerciale?
«Esistono due pagamenti da effettuare a due diverse associazioni di categoria per diffondere musica in negozio: alla Siae (Società Italiana Autori ed Editori) per la difesa del diritto d’autore e alla Scf (Società Consortile dei Fonografici) per, oltre al diritto d’autore, ai diritti connessi. Per semplificare noi di solito proponiamo due pacchetti di musica e radio: i brani di artisti che appartengono al catalogo tradizionale oppure i brani di artisti appartenenti al catalogo royalty free. E’ bene ricordare che non è possibile aggirare la normativa trasmettendo brani al pubblico da servizi online come Youtube o Spotify. “Radio In Store” collabora con uno dei più importanti fornitori di musica libera da diritti e dispone di un ampio catalogo di musica, esente dal costo dalle licenze Siae/Scf».
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