« Torna indietro

Naomi Campbell travolta dallo scandalo: usava i soldi della beneficenza per viaggi, spa e hotel di lusso

Pubblicato il 27 Settembre 2024

Dopo lo scandalo-Balocco che ha fatto crollare l’impero di Chiara Ferragni, un altro terremoto sta per abbattersi nel mondo della moda: la finta beneficenza, almeno così sembra, di Naomi Campbell. Da poco è stata comunicata la notizia che la top model è stata messa al bando da tutte le associazioni benefiche britanniche per la cattiva condotta finanziaria della Fashion For Relief, la sua fondazione nata nel 2015 per aiutare i ragazzi e i bambini meno fortunati di tutto il mondo.

L’accusa a Naomi Campbell: soldi della beneficenza usati per scopi personali

La denuncia, risalente a due anni fa ma che si è conclusa oggi, ha permesso di certificare che la fondazione in questione in realtà non ha versato quanto previsto in beneficenza. Anzi, secondo quanto stabilito dalla Charity Commission, l’autorità che si occupa di vigilare sul corretto operato delle Ong nel Regno Unito, le donazioni sarebbero state usate per hotel di lusso, viaggi, spa, sicurezza personale e addirittura sigarette.

La difesa della Venera Nera: “All’oscuro di tutto”

Naomi Campbell, che ad agosto si è sposata per la prima volta, è stata dunque interdetta dal ruolo di amministratore fiduciario di qualsiasi ente di beneficenza per almeno 5 anni. Lo stesso provvedimento adottato per Bianka Hellmich e Veronica Chou, le altre due fiduciarie di Fashion for Relief, interdette dal ruolo per 9 e 4 anni.

Comprensibilmente lo scandalo sta suscitando grande scalpore e sta gettando fango sull’immagine della Venere Nera, che si è detta molto preoccupata dell’accaduto ma respingendo ogni accusa. Ha spiegato che non aveva il pieno controllo della sua organizzazione benefica e che stanno indagando per capire cos’è successo.

I controlli hanno riguardato un lasso di tempo molto ampio, dal 2016 al 2022, e hanno permesso di recuperare 345.000 sterline spese per acquisti e servizi che nulla avevano a che fare con la beneficenza. Altre 98.000 sterline sono state “salvate” prima che venissero spese impropriamente.