Ieri pomeriggio la Napoli antirazzista è scesa in piazza per protestare contro la morte di George Floyd, afroamericano ucciso barbaramente da un poliziotto negli Stati Uniti. La manifestazione si è svolta pacificamente davanti all’ambasciata USA e ha coinvolto migranti, studenti, Rete antirazzista ma anche cittadini comuni che si sono uniti al corteo. Dal Lungomare il flusso di persone si è spostato tra la riviera di Chiaia e viale Gramsci per chiedere giustizia, ma in generale per ribadire un fermo e categorico “no” ad ogni forma di intolleranza e di razzismo.
L’eterogeneità della manifestazione, dove hanno partecipato bambini, gente di colore, famiglie ecc. dimostra come il razzismo sia un problema molto sentito in città, dove l’inclusione sociale, il rispetto per l’altro e l’ospitalità sono temi molto importanti.
L’evento è stato organizzato su Facebook e ha coinvolto spontaneamente centinaia di persone, che hanno intonato cori ed esposto striscioni contro l’odio razziale e la violenza gratuita. L’ormai noto motto “Black lives matter” è stato tradotto col napoletanissimo “Nisciuna vita pò contà finché è vite nere nun contano”. Tra gli altri slogan: “Vogliamo respirare”, “I can’t breathe”, “Time for change”, “Non è neri contro bianchi, è tutte e tutti contro il razzismo”.
Manifestazioni del genere si stanno diffondendo non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Napoli, città che fa della tolleranza e dell’accoglienza i suoi principali valori e punti di forza, ha voluto far sentire ancora una volta la sua voce contro razzismo e discriminazione sociale.
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