Pubblicato il 18 Ottobre 2022
Il garante dei detenuti del Comune di Napoli, ad oggi in carica, è stato arrestato nell’operazione dei carabinieri del gruppo di Castello di Cisterna, in provincia di Napoli, con l’accusa di aver introdotto nel carcere di Poggioreale cellulari e droga.
Secondo i carabinieri, Pietro Ioia avrebbe approfittato del suo ruolo, che gli consentiva libero accesso all’interno delle carceri, per introdurre dispositivi di telefonia mobile e sostanza stupefacente dietro compenso.
Secondo gli inquirenti gli arrestati avevano messo in piedi un’associazione a delinquere per introdurre telefoni cellulari e droga nel carcere di Poggioreale, a Napoli. I militari del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a un’Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, a carico di 8 persone (destinatari 6 della misura in carcere e 2 di quella agli arresti domiciliari) ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata all’accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti e corruzione.
Le indagini, condotte dal giugno 2021 al gennaio di quest’anno, hanno consentito di delineare agli inquirenti il quadro e l’esistenza di un’associazione per delinquere, radicata nel capoluogo partenopeo, finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti e specificamente, l’introduzione illegale di telefoni cellulari e sostanze stupefacenti all’interno della Casa Circondariale di Napoli, il carcere di Poggioreale.
Chi è Pietro Ioia
Pietro Ioia era stato riconfermato per l’interno mandato del sindaco Gaetano Manfredi, anche per l’area della Città metropolitana tramite l’assessore alle politiche sociali Luca Trapanese che aveva ribadito la fiducia della nuova Giunta nei confronti al garante delle persone private della libertà.
L’incarico a Ioia fu affidato dall’ex sindaco Luigi de Magistris nel 2019 (l’incarico non prevedeva alcuna retribuzione): Pietro Ioia, ex detenuto (è stato in carcere 22 anni) aveva denunciato le “cella zero” di Poggioreale, dove venivano commesse violenze nei confronti dei reclusi.
Le polemiche dopo la sua nomina
Contro la sua nomina, allora intervenne duramente Giuseppe Moretti, presidente dell’Uspp, sindacato di Polizia Penitenziaria che dichiarò congiuntamente al segretario regionale campano Ciro Auricchio: “Nominare “un ex detenuto nel carcere di Poggioreale per reati come spaccio di stupefacenti è assurdo”. “Vero è che Ioia ben conosce il carcere“, affermò il sindacato, “però è anche vero che ha trascorso 22 anni nelle carceri italiane e spagnole per traffico e spaccio di stupefacenti. Non si capisce perché nelle altre città italiane per questo ruolo siano stati scelti avvocati, esperti di diritto, dirigenti penitenziari, professori, mentre il Comune di Napoli ha fatto una scelta alternativa e ribelle”.
Foto d’apertura: dal profilo facebook