Il Napoli è ormai ad un passo dalla conquista del suo storico terzo scudetto, atteso da 33 anni, al quale solo la matematica non vuole arrendersi. Dopo il match-point fallito domenica scorsa in casa contro la Salernitana, i partenopei potrebbero trionfare a Udine giovedì 4 maggio, o addirittura essere proclamati campioni d’Italia dal divano se la Lazio non dovesse battere il Sassuolo mercoledì 3 maggio.
Quello che sta suscitando grande scalpore è però il clima ostile, quasi di odio, che si sta registrando in alcune frange delle tifoserie italiane estremiste che di fatto, senza mezzi termini, invitano i tifosi napoletani a non festeggiare nelle loro città.
Il Napoli potrebbe vincere matematicamente il suo terzo scudetto a Udine, dove gli ultrà hanno fanno sapere tramite un comunicato che “non sono graditi né tollerati festeggiamenti di alcun tipo da parte dei napoletani. Udine è solo bianconera”.
Dello stesso tono, decisamente più minaccioso, è stato il messaggio degli ultrà dell’Atalanta: “Bergamo non festeggia. Ricordiamo a baristi, ristoratori, e pizzaioli che per festeggiamenti e pagliacciate varie, riceveranno ‘adeguate risposte’ alle loro attività anche a distanza di tempo. Da cent’anni è sempre quella, ci fai schifo pulcinella”.
Alla schiera di tifosi ostili ad eventuali festeggiamenti anche gli ultrà del Varese, benché la squadra non militi neanche in serie A: “Varese tifa Varese: festeggiamenti di altre squadre nella nostra città non sono graditi. In particolar modo quelli del Napoli”.
Infine anche gli ultrà della Juventus, storica rivale del Napoli, hanno comunicato: “A Torino ci sono solo due squadre che possono colorare le piazze. Questa non è la vostra città, quindi evitate perché non ve lo permettiamo”.
A dire il vero comunicati simili si sono riscontrati anche a Salerno, Avellino, Caserta e addirittura in alcuni paesi ai confini tra il napoletano e il salernitano.
Gran parte delle tifoserie unite quindi contro i festeggiamenti del Napoli che, secondo una ricerca Nielsen, vanta ben 35 milioni in giro per il mondo. I riflettori adesso sono puntati su Udine, dove giovedì si potrebbe giocare il match-scudetto per gli azzurri.
Nonostante tutto il prefetto di Udine Massimo Marchesiello, che per ironia della sorte è napoletano e tifoso del Napoli, non sembra allarmato: “Aumenteremo le misure di sicurezza attorno alla squadra, che si fermerà in Friuli per due notti, già da domani allo stadio ci saranno almeno 12 mila supporter ospiti in tutti i settori. Anche grazie alla collaborazione dell’Udinese Calcio, stiamo lanciando appelli affinché gli ultras locali non cerchino di rovinare la festa. Al momento non ravvisiamo problemi di ordine pubblico e speriamo sia soltanto una grande festa popolare”.
Dopo quelli registrati nelle ore e nei giorni scorsi, ancora una tragedia nel Salento. Un…
"Amar era una persona sorridente e generosa, un atleta rigoroso, un grande professionista, era un…
Un operaio incensurato è sospettato dell'omicidio di Arturo Panico, 71 anni, il falegname ucciso a…
"Siamo in uno stato di guerra, ora basta". E' la denuncia di Vincenzo Bottino, il…
"Non si esclude l'omicidio, perché è impossibile che una ragazza di quindici anni usi quel…
"La decisione antisemita della Corte penale internazionale equivale al moderno processo Dreyfus, e finirà così. Israele…