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Napoli, Conte (M5S): “Se gli iscritti lo vorranno sarò il nuovo leader”

Pubblicato il 15 Giugno 2021

 “Se gli iscritti lo vorranno sarò il nuovo leader”. Così Giuseppe Conte, parlando a Napoli nel corso della conferenza stampa con il candidato sindaco, Gaetano Manfredi sostenuto da M5S, Pd, Leu e altre forze di centrosinistra. “Non mi sono mai definito federatore, sono etichette dei giornali che mi lasciano abbastanza indifferente. Sto lavorando per il Movimento 5 Stelle e con il Movimento 5 Stelle presenteremo a giorni questo progetto”, ha detto l’ex presidente del Consiglio.
Conte ha poi parlato di alleanze: il “dialogo” con Pd e centrosinistra “sta dando un importante frutto e ha generato questa importante proposta qui a Napoli e sta generando ottime proposte anche in altre amministrazioni. Stiamo lavorando insieme in Calabria, ad esempio, ma laddove non è possibile non mi straccio le vesti. Le fusioni a freddo, queste operazioni forzate calate dall’alto – ha proseguito l’ex premier – non funzionano. Sto ascoltando molto i territori tutti i giorni, per raccogliere sensibilità. Laddove possiamo dobbiamo rafforzare, se abbiamo obiettivi comuni, questa intesa, laddove non è possibile non è ancora il momento”, ha aggiunto. Conte ha poi fatto riferimento al dibattito relativo a uno dei capisaldi del M5S, il secondo mandato, Conte ha spiegato: “Il secondo mandato? Decido io quando sarà il momento di parlarne e si deciderà con tutta la comunità del Movimento 5 Stelle. Adesso ci occupiamo dello statuto e poi parlerò il linguaggio della verità”, ha aggiunto spiegando che si sta lavorando per “il nuovo statuto. Poi daremo tempo per le osservazioni e andremo al voto”. Infine, sul candidato unitario a Napoli ha detto: “su Manfredi c’è la più ampia condivisione. Quando si è atterrati sul nome di Manfredi abbiamo pensato che fosse l’interprete giusto in termini di competenza. Voci dissenzienti – ha concluso riferendosi ad alcuni dissidenti che non hanno visto di buon occhio la candidatura dell’ex rettore della Federico II ed ex ministro dell’Università – ci possono stare dal momento che non siamo una forza politica bolscevica, ma è chiaro che il Movimento sposa questo progetto politico”. (fonte: Askanews)