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Napoli

Napoli, la madre di Giovanbattista Cutolo: “Mio figlio ucciso da una bestia, dalla Napoli di TikTok” (VIDEO)

Pubblicato il 2 Settembre 2023

“Il funerale di Giovanbattista deve essere il funerale del riscatto di Napoli. Deve essere un evento storico, sia la rinascita della città”.

Daniela Di Maggio, la mamma del musicista ucciso a Napoli, tra le lacrime, ha sollecitato una grande mobilitazione per il giorno delle esequie, che si terranno mercoledì 6 settembre, alle 15.00, nella chiesa del Gesù Nuovo di Napoli e saranno presiedute dall’ Arcivescovo del capoluogo campano, mons. Domenico Battaglia.

“Chiedo a tutti i musicisti di parteciparvi. Lo chiedo a Osimhen e ai calciatori del Napoli: vi prego, partecipate anche voi. Così in tanti e tanti verranno e la brutta gente della città tornerà nelle saettelle (i tombini, ndr)”, ha aggiunto.

La donna, che ha partecipato a un presidio promosso dal parlamentare Francesco Emilio Borrelli. chiede una legge nel nome di Giovanbattista e una piazza a lui dedicata. Una legge che preveda abbassamento dell’età imputabile e certezza della pena. E Borrelli ha sollecitato anche la sottrazione della patria potestà ai genitori malavitosi.

Daniela il 31 agosto ha aspettato invano che Giogiò tornasse a casa, ma non è successo: “L’ho visto: aveva il volto tumefatto, un proiettile nel petto”.

Poi è uscita, ha indossato la maglia del figlio, si è appuntata la spilletta che indossava sulla giacca quando andava a suonare, si è spruzzata il suo deodorante ed è andata in piazza Municipio, centralissima a Napoli, e ha pianto. Proprio lì dove ieri all’alba un ragazzino, un sedicenne, ha ammazzato suo figlio con tre colpi di pistola.

Sono in tanti a piangere per la morte di Giovanbattista Cutolo, 24enne musicista dell’Orchestra Scarlatti che per pagarsi gli studi al Conservatorio di Napoli faceva il cameriere in un bar.

Ma sul web, come denuncia il parlamentare Francesco Emilio Borrelli, c’è anche chi celebra “come un divo” il giovane assassino, “diventato una star dei social network dove amici e parenti lo osannano e gli mostrano la propria solidarietà”. “Tutto passa. Ti sto accanto e già mi manchi”, si legge sovraimpresso su una sua foto. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Cutolo era con la ragazza, davanti alla paninoteca della piazza, e ad altri suoi amici.

La rissa con il gruppo del minorenne, undici adolescenti, è scoppiata per motivi da niente, come lo scooter del gruppo del minore urtato durante il parcheggio e una bustina di maionese che un amico del 16enne avrebbe svuotato addosso a qualcuno. Il ragazzo arrestato, con precedenti anche per un tentato omicidio quando aveva 13 anni, ha raccontato agli inquirenti di essersi solo difeso, avendo visto Cutolo avanzare verso di lui in modo minaccioso: “non volevo ucciderlo, quando l’ho scoperto sono rimasto choccato”. E ha aggiunto che la pistola non era la sua, ma del gruppo, nel senso che lui e gli amici se la portavano dietro, per giocarci e per fare scena. “Ho avuto paura che potesse succedermi qualcosa e me la sono fatta passare. Poi ho sparato”. In qualsiasi modo siano andate le cose Daniela Di Maggio, la mamma di Giogiò, ha deciso di urlare al mondo l’assurdità della sua perdita. E in piazza Municipio, commossa ma decisa, in lacrime, ha gridato l’abisso che c’è tra la Napoli di suo figlio e quella dell’assassino, l’opposto dei valori in campo, da una parte la bellezza e l’arte, dall’altra “nullismo cosmico, bullismo, canzoni orribili che mandano messaggi scriteriati, lo scrollamento inconsulto di tik tok”. E c’entrano anche “trasmissioni televisive che esaltano le gesta criminali di certi ragazzi”. Daniela chiede di poter parlare con le istituzioni, da Mattarella a Meloni, e poi al sindaco e al questore di Napoli. Il primo cittadino, Gaetano Manfredi, ha espresso il suo cordoglio per “un barbaro omicidio che addolora me e la città” e sottolinea di comprendere “lo smarrimento della parte sana di Napoli”.

Daniela racconta di essere nel pieno di una tempesta: “sono paralizzata dal dolore, non ho mai smesso di piangere” e perchè tutto questo non sia vano chiede di essere ascoltata dalle istituzioni, bisogna cambiare le leggi, rendere effettive le pene. E’ necessario perchè “Napoli è diventata una città violentissima, un Far West. Tutto questo va fermato quanto prima. Il sedicenne che l’ha ucciso – grida – non è un bambino, è un uomo brutale, un demone che va a distruggere la vita degli altri ragazzi come mio figlio. Giogiò era pieno di talenti e valori culturali. Poteva solo aiutare Napoli a migliorare. Uccidendo lui è come se avessero sparato a Benedetto Croce prima di scrivere un saggio di filosofia, come se avessero buttato una bomba sul Colosseo, come se avessero sfregiato le Sette opere di Misericordia di Caravaggio e lo avessero ucciso”. Il mondo della musica e della cultura, e non solo, rende omaggio ininterrotto al talentuoso cornista: oggi gli amici sono sfilati in corteo per le strade di Napoli e domenica i violoncellisti del Conservatorio saranno in concerto ai Quartieri Spagnoli. Il Teatro San Carlo ha istituito una borsa di studio in suo nome e lo scrittore Maurizio De Giovanni chiede al ministro Sangiuliano che si eviti la chiusura dell’Orchestra Scarlatti nella quale il giovane suonava. La risposta arriva dopo poco: il governo è pronto a sostenere la Scarlatti junior. In poche ore, peraltro, si moltiplicano a Napoli i casi di violenza a danni dei minori. Ieri era stato ferito un 15enne nel quartiere di Ponticelli per una lite durante un’asta per il fantacalcio. La scorsa notte un suo coetaneo è stato ferito con un oggetto appuntito: ne avrà per trenta giorni.

Il questore di Napoli, Maurizio Agricola, su proposta della Squadra Mobile, ha disposto la sospensione per la durata di 30 giorni dell’attività di esercizio di vicinato e di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande nei confronti del pub di piazza Municipio a Napoli al cui interno si è verificata la lite che ha poi portato all’omicidio. In particolare, gli agenti hanno accertato, attraverso l’acquisizione di video degli impianti di videosorveglianza dell’esercizio commerciale e l’escussione di testimoni, che lo scorso 31 agosto, a seguito di una lite “per futili motivi” all’interno del locale, il giovane 24enne è stato raggiunto da colpi d’arma da fuoco. Inoltre, già nel marzo del 2022, l’area esterna del locale era stata teatro di una rapina ai danni di due avventori. Il provvedimento – si spiega – è finalizzato a scongiurare “un concreto pericolo per l’ordine pubblico e per la sicurezza dei cittadini”.