Dalle città

Napoli, omicidio suicidio: prende corpo l’ipotesi passionale

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La vittima aveva già denunciato le minacce di morte ricevute dal suo assassino. Si chiamava M. G. 56enne, persona conosciuta nel mondo del bodybuilding napoletano.

A sparargli, alle 8 di questa mattina a Marano, in provincia di Napoli, davanti alla scuola Papa Luciani, è stato un 41enne A.I. Lo stesso A.I, poi si è allontanato verso l’altro versante della collina dei Camaldoli, nei pressi dell’ospedale Monaldi, e si è tolto la vita.

Come scrive l’Ansa, la vittima dell’agguato è stata raggiunta da alcuni colpi d’arma da fuoco mentre era sul proprio veicolo in via Marano Pianura, all’altezza del civico 181 nel comune di Marano di Napoli, non lontano da una scuola. L’uomo era il nuovo compagno della ex dell’assassino che si è tolto la vita in strada comunale Montelungo, in zona Camaldoli.
L’omicidio di stamattina, 7 aprile, a Marano (Napoli) è avvenuto in concomitanza con l’ingresso degli alunni nella vicina scuola dell’infanzia ‘Papa Luciani’, con sede in via Marano Pianura, nel comune di Marano (Napoli). Molte le mamma terrorizzate che davanti alla scena sono scappate con i loro bambini.
Secondo una prima ricostruzione della dinamica dei fatti l’omicida, che era in sella a uno scooter, avrebbe provato ad avvicinare la vittima che si trovava in auto già qualche chilometro prima, venendone respinto con una manovra che lo ha fatto cadere. Una volta rimessosi in sella ha di nuovo raggiunto l’obiettivo, complice anche il traffico determinato a quell’ora dall’ingresso degli alunni nella vicina scuola dell’infanzia, e lì ha fatto fuoco più volte con una pistola.

Diversi i colpi sparati all’indirizzo della vettura al cui interno c’era la vittima che non ha fatto in tempo a fuggire: almeno cinque i fori ben visibili sul parabrezza dell’auto.

Panico tra le mamme presenti. L’ingresso a scuola, consentito dalle 7,45 in poi, era ancora in corso. In molte hanno portato via i loro figli. Quelle che non erano ancora arrivate a scuola, una volta avvisate tramite una chat interna di quanto accaduto, hanno fatto dietrofront tornando a casa.

Sulla vicenda indagano i carabinieri che sono intervenuti nei due luoghi del ritrovamento dei cadaveri, per i rilievi di routine. I militari pare abbiano acquisito le immagini di videosorveglianza delle telecamere installate in zona e ascoltato testimoni. Foto di repertorio

Redazione Nazionale

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