Pubblicato il 5 Aprile 2024
A Napoli si spara in un parco giochi. Quello che si trova nel quartiere Fuorigrotta, dove ieri, nel tardo pomeriggio, è scoppiato il panico.
All’improvviso, mentre i bambini attorno giocano, mentre i genitori sono lì con loro trascorrere del tempo serenamente, una donna si accascia mentre si trova su un’area verde, urla, si tiene una gamba.
Il rumore dello sparo di una pistola è stato ben distinto nonostante il traffico nella zona del giardino pubblico e mentre c’è chi fugge portando al sicuro i propri piccoli, altri accorrono per capire cosa sia successo alla donna che resta a terra gemente.
Subito tutto chiaro: la donna perde copiosamente sangue da una coscia, è stata ferita da un proiettile.
Resta da capire perché.
Le ipotesi prese in considerazione dalla polizia escluderebbero il tipico raid camorristico per gambizzare, visto che è stato esploso soltanto un colpo.
Inoltre, la vittima non ha precedenti penali. Insomma, potrebbe essere stata lei davvero il bersaglio per motivi probabilmente non legati alla criminalità organizzata oppure è stata colpita per sbaglio da chi aveva un altro obiettivo e per per un caso fortuito ha trovato la malcapitata sulla traiettoria al momento dello sparo.
Nessuna pista è esclusa e si indaga confidando anche nel supporto delle testimonianze delle famiglie presenti nel giardino pubblico durante i drammatici istanti e l’esame delle telecamere di sorveglianza.
Sul luogo del ferimento, oltre la cintura sporca di sangue usata per soccorrere la vittima, è stato trovato un casco da motociclista: potrebbe essere stato lasciato da chi ha esploso il colpo di pistola.
Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha convocato d’urgenza una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza: “Si tratta di un episodio gravissimo, sul quale la polizia di Stato e la magistratura stanno profondendo il massimo sforzo investigativo per l’individuazione dei responsabili. Intanto sono state attivate tutte le misure di prevenzione“, si legge in una nota della prefettura.