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Napoli, tragico suicidio di Gennaro Giordano. Il grido straziante del padre: “Discriminato perché gay, indagate sui colpevoli”

Pubblicato il 2 Dicembre 2024

Ancora nel 2024 essere omosessuali può rappresentare un problema e un ostacolo sul posto di lavoro e una delle vittime di tali discriminazioni è Gennaro Giordano, morto suicida all’età di 39 anni esattamente un anno fa, il 2 dicembre 2023, a Napoli. Non se ne fa una ragione della morte del figlio il padre Armando Giordano, che ha sporto denuncia alle autorità. Secondo lui il figlio Gennaro si sarebbe lanciato nel vuoto perché vittima di discriminazioni sul posto di lavoro a causa della sua omosessualità.

Le 5 lettere di Gennaro Giordano: “Ecco i nomi dei colpevoli”

Gennaro Giordano prima di suicidarsi ha scritto 5 lettere ai familiari, spiegando quali sono state le motivazioni che lo hanno spinto a compiere questo folle gesto e soprattutto scrivendo i nomi delle persone che lo avrebbero spinto a tanto, osteggiandolo continuamente sul posto di lavoro. Dopo la denuncia del padre la Procura di Torre Annunziata ha aperto un’indagine per fare piena luce sull’accaduto e rilevare eventuali responsabilità.

“Mi sento un peso per la mia famiglia e per le persone che mi stanno intorno” – così avrebbe scritto in una delle lettere Giordano, aggiungendo che tutto sarebbe iniziato con la situazione lavorativa, dove si sentiva perseguitato 24h. Il ragazzo ha scritto parole molto dolci nei confronti dei genitori e dei fratelli, alternando messaggi d’amore ad accuse pesanti alle persone con le quali lavorava: “Non datevi colpe sono io, sono entrato in un loop depressivo da cui non so uscirne, piuttosto fatela pagare a…”. Con queste parole si conclude una delle lettere, dove il 39enne ha fatto nomi e cognomi che lo avrebbero osteggiato e discriminato sul lavoro per la sua omosessualità.