Pubblicato il 26 Luglio 2024
I media statunitensi hanno annunciato che le autorità americane hanno arrestato due pezzi da 90 del narcotraffico messicano: Ismael Zambada Garcia, uno dei fondatori del potentissimo cartello di Sinaloa, e Joaquin Guzman Lopez, il figlio di El Chapo, attualmente in custodia negli Usa.
Garcia, detto El Mayo, insieme a Guzman era alla guida di una delle organizzazioni per il traffico di droga più potenti e violente al mondo, come ha riferito Merrick Garland, ministro della Giustizia americano.
La storia di El Mayo e di Guzman
Il cartello di Sinaloa negli ultimi tempi aveva invaso le strade degli Usa, e non solo, col pericoloso fentanyl, una droga sintetica a basso costo e quindi facilmente reperibile. Garland ha promesso che non si fermerà fino a quando ogni membro del cartello di Sinaloa non finirà dietro le sbarre.
E dietro le sbarre curiosamente non c’era mai stato El Mayo, benché fosse da anni al vertice dell’organizzazione criminale di Sinaloa. Diversa è invece la storia di Guzman, finito in galera 3 volte, ai vertici del cartello di Sinaloa insieme ai fratelli dopo l’arresto e l’estradizione del padre negli Stati Uniti nel 2017.
La taglia di 15 milioni di dollari
Zambada, pur avendo cercato di mantenere sempre un profilo basso, era uno dei narcotrafficanti più ricercati in Messico e uno dei principali obiettivi della Drug Enforcement Administration statunitense, arrivata ad offrire un compenso di 15 milioni di dollari a chiunque fornisse informazioni utili per arrestare El Mayo, accusato di traffico di cocaina, eroina, metanfetamine e fentanyl. Zambada, dopo la condanna all’ergastolo di El Chapo, era diventato il leader indiscusso del cartello di Sinaloa. Una taglia simile, superiore ai 10 milioni di dollari, era stata messa anche per Nemesio “El Mencho” Oseguera, capo del cartello rivale Jalisco New Generation.