La salma “è stata consegnata ai parenti”, ha detto la portavoce Kira Yarmysh e “il carro funebre si dirige verso la chiesa” del quartiere di Maryno, dove alle 12 italiane inizia la cerimonia, nel tempio dedicato all’Icona della Madre di Dio.
Le persone arrivate, in fila fuori dalla chiesa, depongono fiori e fotografie in omaggio al dissidente morto in carcere il 16 febbraio.
“Qualsiasi manifestazione non autorizzata sarà una violazione della legge. Di conseguenza, coloro che vi prenderanno parte saranno ritenuti responsabili in conformità alla legge in vigore”, ha dichiarato il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov, citato dall’agenzia di stampa Tass.
Quel che sta avvenendo in diretta è documentato dal canale YouTube che la moglie del dissidente, Yulia Navalnaya, ha voluto per colmare il vuoto di informazione voluto dal Cremlino sui media russi.
Poco prima della cerimonia, sempre la portavoce aveva scritto su X che c’erano difficoltà nell’organizzazione del funerale, spiegando che “i parenti sono arrivati all’obitorio alle 10, ora in cui avrebbero dovuto consegnare loro il corpo di Alexei, ma il corpo non è ancora stato rilasciato” e parlando di “possibili ritardi”. Poi però la salma è stata affidata ai familiari.
Nella chiesa del funerale dalle prime ore della mattina sono arrivati almeno 40 veicoli della polizia, dalle automobili agli autobus speciali.
Il funerale è stato fortemente voluto dalla madre, dalla famiglia e dai collaboratori di Navalny, malgrado le pressioni e la decisa opposizione delle autorità. L’irritazione e la preoccupazione del regime si traducono così in una sorta di assedio della zona dove potrebbe confluire la folla per dare l’ultimo saluto al dissidente che per oltre un decennio è stato il faro dell’opposizione extra-parlamentare nel Paese.
Sono state installate transenne metalliche sia tra la stazione della metropolitana e la chiesa, sia tra il luogo di culto e il cimitero Borisov e l’intera area è presidiata da agenti antisommossa in passamontagna, riferiscono al canale alcuni testimoni.
Nella zona si registrano anche rallentamenti nell’uso di Internet, in particolare dell’applicazione Telegram, che resta in Russia un raro spazio mediatico piuttosto libero, e dei siti di navigazione stradale.
Un amico del dissidente, ex capo dello staff di Navalny, Leonid Volkov, ha detto alla Bbc che si sono riuniti “molti poliziotti come se stessimo per iniziare una rivoluzione”.
E ha aggiunto: “Il nostro obiettivo è un addio pacifico per il nostro lutto, ma sembra che le autorità russe considerino la giornata di oggi una rivolta o qualcosa del genere”.
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