Antonio Mangiacapre, l’operaio 53enne accusato di aver ucciso i fratelli Marco e Claudio Marrandino, alla fine ha confessato dichiarandosi colpevole del duplice omicidio. Ha anche spiegato che ha fatto fuoco contro i due fratelli per una banale lite legata alla viabilità, precisamente per una precedenza non data.
Dopo il diverbio Mangiacapre avrebbe estratto la pistola che portava alla cintura colpendo prima Claudio, freddato all’interno dell’auto, e poi Marco colpito alla schiena mentre cercava di fuggire.
Per oggi è fissata l’autopsia sui due corpi e i funerali potrebbero tenersi domani a Cesa, paese di residenza dei due fratelli molto noti nella zona. L’amministrazione ha fatto sapere che sarà proclamato lutto cittadino.
Mangiacapre, poche ore dopo l’omicidio, era stato intercettato dai carabinieri alla clinica Pineta Grande, dove si era recato in seguito ad un presunto malore dopo una rapina subita. Quando i carabinieri lo hanno interrogato ha detto di non sapere niente del duplice omicidio, spiegando che la sua auto gli era stata rubata.
Versione che non ha assolutamente convinto i carabinieri di Marcianise, che hanno riconosciuto in lui l’uomo che ha sparato contro i fratelli Marrandino sull’asse Nola-Villa Literno. I militari si trovavano a passare lì per caso e si stavano avvicinando ai tre uomini che stavano discutendo animatamente in mezzo alla strada. I militari non hanno avuto neanche il tempo di intervenire, poiché Mangiacapre ha fatto improvvisamente fuoco per poi puntare l’arma contro i carabinieri, prima di darsi alla fuga sulla sua Golf, ritrovata successivamente in un terreno a Cancello Arnone.
Secondo la ricostruzione Marco Marrandino era andato all’aeroporto di Capodichino per prendere il fratello Claudio, appena arrivato a Napoli. Mentre stavano ritornando a Cesa ci sarebbero imbattuti in Mangiacapre che, in seguito ad una lite, li avrebbe uccisi a sangue freddo a colpi di pistola.
Mangiacapre, anche lui originario di Cesa come i fratelli Marrandino ma residente in un paese limitrofo, messo alle strette ha confessato il duplice omicidio che sarebbe stato causato da una banale lite per motivi di viabilità.
Sono tanti però i dubbi che attanagliano gli inquirenti. In primis, perché Mangiacapre girava armato con una pistola? In secundis, può un semplice diverbio stradale scatenare una furia così cieca da uccidere due fratelli a sangue freddo? Domande alle quali dovranno rispondere gli inquirenti che proseguiranno nelle indagini per fare piena luce.
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