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Neuralink, Elon Musk, mostra la prima demo del chip neurale

Neuralink, Elon Musk, mostra la prima demo del chip neurale…

Pubblicato il 29 Agosto 2020

Elon Musk, co-fondatore e CEO di Neuralink, la società d’intelligenza artificiale applicata alla medicina da lui fondata quattro anni fa a San Francisco, ha mostrato al mondo intero i progressi raggiunti dall’azienda, che ha come obiettivo quello di realizzare un’interfaccia “brain-computer”, e che utilizza dispositivi impiantati nel cervello umano. In un webcast, andato in onda, in diretta su YouTube il 28 agosto, alle 3 pm/PT (mezzanotte ora italiana), si è compresa l’effettiva portata grazie alla prima demo del primo chip neurale di Neuralink e di come vengono attivati i neuroni “connessi” al computer.

Neuralink: i dettagli del progetto di Elon Musk

Già a luglio 2019, in un evento lancio, l’azienda aveva raccontato nei dettagli il progetto di Elon Musk ovvero che un “robot chirurgo” avrebbe impiantato in profondità nel cervello umano degli elettrodi filiformi (in pratica dei sensori) – del diametro compreso tra 4 e 6 μm, ovvero circa un terzo di quello di un capello – che si collegherebbero a un dispositivo esterno posizionato dietro l’orecchio. A quest’ultimo spetterebbe il compito di trasferire, tramite Bluetooth, i segnali cerebrali, consentendo alla persona di controllare un computer o di monitorare la propria attività cerebrale. Attraverso questa tecnologia, Neuralink potrebbe aiutare gli amputati, ripristinare le capacità visive o la possibilità di parlare o ascoltare.

Neuralink: i destinatari del progetto

Neuralink afferma che il progetto mira ad aiutare gli amputati o ripristinare le capacità visive, o la possibilità di parlare oppure di ascoltare. Finora la tecnologia messa a punto da Neuralink non è mai stata testata su esseri umani, ma i test effettuati sui primati hanno dati risultati positivi, come lo stesso Musk aveva svelato “una scimmia è stata in grado di controllare un computer con il suo cervello”. L’azienda punta ad avviare la sperimentazione su un paziente umano entro la fine dell’anno.

L’azienda starebbe, in sostanza, studiando e sviluppando degli innesti capaci di riparare le connessioni neuronali danneggiate ai pazienti vittima di Parkinson, ai ciechi, ai malati mentali, di insonnia, di dipendenze e, perfino, dell’ansia, ma anche, in un eventuale futuro, di trasmettere stimoli sensoriali direttamente al nostro cervello.

Progetto ambizioso

Tra fanta(scienza) e ricerca, è un tema che appassiona tutti, scettici o meno, sopratutto quando, lo stesso Musk, riferisce che la tecnologia che verrà mostrata sarà “fantastica” rispetto a quello che si è visto finora: “Non voglio esagerare, ma il potenziale, per ripristinare le funzioni cerebrali e motorie, è davvero incredibile”.

Come al solito il visionario che vuole portare l’umanità su Marte con i suoi missili e le sue astronavi, ci fa viaggiare sulle auto elettriche che presto, promette, saranno senza pilota, non risparmia sulle sue ambizioni: fondere intelligenza umana e artificiale.