“La mia colpa consisterebbe nell’aver criticato mesi fa, alla trasmissione Che sarà di Serena Bortone su Rai3, lo stile di un suo tweet, scritto a mio parere molto male sulla limitazione degli stranieri nelle classi italiane”, spiega lo scrittore e conduttore radiofonico.
“Quel tweet fu attaccato da tantissime persone in quei giorni per la sua nebulosità, con toni ben più aspri del mio. Ma il ministro decide di querelare me”, continua.
“Il tweet del ministro è nelle slide”, evidenzia l’intellettuale che è stato presidente del Salone del Libro di Torino dal 2017 al 2023.
“Il ministro si è sentito leso per come l’ho preso in giro in trasmissione, suggerendo che venisse sottoposto lui al test di italiano per stranieri”, ricorda.
“Nel paese in cui l’ultimo Nobel per la letteratura è andato a chi “nella tradizione dei giullari medievali fustiga il potere e riabilita la dignità degli umiliati” credevo fosse lecito. Ma forse non siamo più quel paese”, dice citando il drammaturgo Dario Fo, insignito del prestigioso premio nel 1997.
“Per sapido gioco del destino, la data dell’udienza è fissata nel giorno del mio compleanno, il 18 aprile 2025”, conclude Lagioia.
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