Le Regioni dicono no alla chiusura delle palestre, mentre è previsto un giro di vite per la movida. Anche la chiusura anticipata dei locali alle 22 (o 23) dovrebbe avvenire solo in alcune zone particolarmente attaccate dai contagi.
E’ quanto emerge dalla riunione tra governo e Regioni in vista del nuovo dpcm sulle misure anticontagio da Covid che arriverà in serata. Dunque una “stretta alla movida, ma localizzata” mentre le Regioni di dicono contrarie a una possibile misura restrittiva sulla chiusura delle palestre.
Anche la chiusura dei locali alle 22 o alle 23 potrebbe quindi essere applicato sono in alcuni quartieri di quelle città o Comuni dove il contagio è più elevato o in altre zone dove è maggiore il rischio di assembramento, come i luoghi della movida e i centri storici.
Per la scuola, le Regioni chiedono «più di didattica a distanza a rotazione per i ragazzi degli ultimi anni». E per evitare il sovraffollamento degli autobus, «serve anche scaglionare ingressi nelle scuole e nei luoghi di lavoro».
«Su scuola, università e trasporti le proposte di Regioni ed enti locali sono di buon senso e vanno nella direzione auspicata da tutti noi per tutelare al massimo salute, attività scolastiche e universitarie e funzionamento delle nostre città», ha detto il ministro per le Autonomie, Francesco Boccia durante il vertice Governo-Regioni.
«La scuola in presenza è fondamentale per tutti, dai più piccoli all’ultimo anno del secondo grado». Questa, a quanto si apprende, la posizione ribadita dalla Ministra Lucia Azzolina nel corso dell’incontro. Per le superiori una parte di didattica digitale “è già presente”, ha ricordato la ministra. Sulla differenziazione degli orari le Regioni chiedono al Governo di organizzare eventuali adattamenti per le scuole di secondo grado. Passa dunque la linea del Ministero dell’Istruzione: nessuna misura generalizzata, ma interventi mirati, territorio per territorio, e d’intesa con dirigenti scolastici e famiglie».
Le università sono luoghi sicuri, la didattica è già al 50% a distanza, le lezioni sono controllate, con uso della mascherina e distanziamento, tutto è stato programmato con protocolli specifici e la massima attenzione, è impossibile fare di più all’università
Nessuna decisione è stata ancora presa in merito alla chiusura di palestre e piscine. Il settore ha affrontato ingenti spese per adeguare i propri spazi ai protocolli di sicurezza, e che nessuna evidenza scientifica denuncia focolai in relazione all’allenamento individuale nei luoghi controllati.
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