Pubblicato il 26 Aprile 2021
In occasione della Festa della Liberazione, il movimento No TAV si è fatto vedere in forze in Val di Susa. Oltre i 2000, secondo gli organizzatori, i partecipanti al grande corteo che, partendo da San Giorio, luogo simbolo per la Resistenza in Val di Susa (lì si tenne il noto Giuramento della Garda), si è snodato fino a Bruzolo, dove sono stati ricordati i partigiani Walter Fontan e Aldo Rossero, partigiani morti durante la Resistenza contro i nazifascisti.
Una manifestazione, a cui hanno aderito anche le ANPI locali, aperta in modo simbolico da donne con un caschetto antinfortunistico in testa, in segno di solidarietà nei confronti dell’attivista Giovanna Saraceno, ferita la scorsa settimana (le cause sono ancora in fase di accertamento). In testa al corteo lo striscione “Partigiane della terra e del futuro”, a ricordare la causa ecologista che anima il movimento.
I – forse attesi – scontri con le Forze dell’Ordine non ci sono stati. La manifestazione si è svolta in modo pacifico, concludendosi con la posa del nuovo presidio (una casetta di legno) nei terreni vicino al cantiere del nuovo autoporto di San Didero.
Una scelta che il movimento, sul proprio sito, spiega così: “In una giornata come il 25 aprile, inaugurare un nuovo presidio No Tav laddove la controparte sta mettendo in atto l’ennesimo scempio legato a quest’opera ecocida, vuol dire resistere ancora e prendere in mando il testimone lasciatoci dai nostri partigiani”.