Pubblicato il 15 Aprile 2021
Continuano le reazioni istituzionali in seguito ai pensati momenti di tensione nella notte tra il 12 e i 13 aprile a San Didero, innescati dall’avvio dei lavori del nuovo autoporto dell’autostrada A32 Torino – Bardonecchia. I sindaci locali avevano subito espresso la loro contrarietà sul modus operandi con cui è stato avviato il cantiere, mentre ieri era giunta la condanna delle violenze da parte del Prefetto di Torino Claudio Palomba.
A parlare ora sono Sergio Lampo, sindaco del piccolo Comune di San Didero, interessato dai lavori per il nuovo autoporto, e la consigliera comunale ed ex sindaca Loredana Bellone. In una videointervista, diffusa tramite il portale del movimento No TAV, hanno ribadito il proprio sconcerto su come è stato gestito l’avvio del cantiere, denunciando anche pesanti scorrettezze.
Secondo il resoconto del sindaco, le Forze dell’Ordine, in reazione alla manifestazione, “spingevano con le auto la popolazione verso il centro del paese. Il centro del paese ha problemi di viabilità: è stretto come tutti i paesi piccoli e quindi ci sono stati dei momenti di paura anche da parte dei No TAV. Io ho sentito anche il prefetto relativamente se era giusto questo intervento. Il prefetto mi ha risposto che c’erano state delle violenze, ma nell’occasione sembra che di violenze non ce ne siano state. C’è stato un intervento della polizia che ha usato dei lacrimogeni e degli idranti nei confronti di persone che non avevano fatto nulla, spaventando ovviamente la popolazione”.
“Se vogliono difendere il cantiere – ha precisato Loredana Bellone – è legittimo: sono stati pagati per questo. Ma noi il paese dobbiamo preservarlo; è un’assurdità che entrino in paese a fare queste porcherie. Questa non è democrazia, nel modo più assoluto”. E ha aggiunto: “Questo non è più essere favorevoli o sfavorevoli all’opera, qui si tratta di civiltà. Ragioniamo. Non è possibile passare sulla testa degli altri in questo modo”.