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Ristoranti

“Non sono i ristoranti la causa dell’aumento dei contagi, ma le scuole”- parola dell’esperto

Marco Lungo, esperto nella gestione delle crisi della ristorazione, numeri alla mano spiega che il problema dei contagi non sono i ristoranti.

Pubblicato il 27 Ottobre 2020

In questi giorni le piazze italiane si stanno popolando di commercianti e soprattutto ristoratori, che protestano contro le nuove misure adottate dal Governo. La chiusura obbligatoria dei locali alle ore 18 colpisce al cuore ristoranti e pizzerie, che proprio di sera registrano un maggior afflusso di clienti.

Ma siamo proprio sicuri che il vertiginoso aumento dei contagi sia dovuto ai ristoranti? Secondo Marco Lungo, esperto della gestione delle crisi della ristorazione, la risposta è no. “Tutti i dati dicono che è stata la riapertura delle scuole a far risalire vertiginosamente i contagi- spiega Lungo– ma Conte ammazza lo stesso la ristorazione. Mai come questa volta ha dimostrato incapacità e asservimento agli interessi corporativi delle forze di Governo come le cooperative operanti nel sistema scuola, che non dovevano evidentemente cessare di lavorare”.

Secondo Lungo proprio la riapertura delle scuole avrebbe determinato la crescita della curva epidemiologica: “Accedendo ai dati internazionali invece che a quelli passati alla stampa, la realtà è inequivocabile e raggelante. Mi baso esclusivamente sui dati di istituti di ricerca indipendenti per trarre le mie conclusioni, e c’è poco da fare: tutto dimostra l’incapacità di chi amministra oggi, e anche la dannosità di questo Governo.

Basta vedere il grafico relativo ai casi giornalieri confermati, per visualizzare chiaramente l’andamento della curva, non il numero assoluto. Infatti i tamponi solo dal 26 aprile sono diventati randomici, mentre prima erano solo agli asintomatici, e da giugno sono ad una media abbastanza stabile di 100.000 giornalieri, importanti per la coerenza di quanto si può osservare”.

Lungo fa riferimento anche ad altri paesi, anche se per lui la colpa non è esclusivamente della scuola, dove pure sono state adottate misure stringenti: “La Francia ci aveva avvertito per tempo: alla riapertura delle scuole i loro casi si sono impennati in maniera impressionante e incontrollabile. E cosa è stato fatto dal nostro Governo? Niente. Niente di niente.

Chiaramente, la causa non risiede certo nella scuola, ambienti in cui si sono messe in atto misure di sicurezza notevoli, ma è in quello che la riapertura ha comportato, come ad esempio il sovraffollamento dei mezzi pubblici e del ritrovo fuori scuola prima e dopo l’orario di lezione.

Conosciamo bene la dinamica: il giovane è asintomatico, ha alta carica virale, torna a casa e infetta tutta la famiglia, con il nonno o la nonna che finiscono poi ricoverati e muoiono nel peggiore dei casi.

La riapertura delle scuole andava evitata a tutti i costi. Non ci sono dubbi su come siano andate le cose: la difesa di interessi partitici e di ministri indifendibili sta portando il popolo a pagare un prezzo altissimo”.

Chiudere le scuole, supportare i bambini con i mezzi adeguati e riaprire subito i ristoranti per dare una boccata d’ossigeno ai ristoratori, ecco la ricetta di Lungo: “Le Regioni si erano opposte a questa follia della chiusura dei ristoranti ma c’è stato poco da fare: Conte e i suoi hanno tirato dritto ed ecco il risultato.

Le previsioni sono pessime: non chiudendo le scuole i contagi aumenteranno ancora, sempre con questa progressione esponenziale che non si era mai vista prima, neanche all’inizio della pandemia. Non ci sono altre strade che chiudere subito le scuole, ovviamente assicurando l’assistenza ai bambini con problemi di qualsiasi tipo, e riaprire subito i ristoranti.

Non ha senso uccidere il settore e, meno che mai, far studiare dei ragazzi che dopo non potranno neanche più fare il cameriere per avere un lavoro, perché i ristoranti saranno quasi tutti chiusi”.