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Nordio

Nordio e il caso carceri: “Gli stranieri scontino le pene nei loro Paesi”

Pubblicato il 22 Giugno 2024

Quarantaquattro sucidi nelle carceri dall’inizio dell’anno. Una strage che impone il dibattito sul sovraffollamento nei penitenziari. Anche perché è una strage dai numeri sempre più allarmanti.

“È un dato elevato rispetto a giugno 2023 quando furono 34, mentre a fine giugno del 2022 furono 33. Si tratta di 42 uomini e 2 donne, 24 sono italiani e 20 stranieri, provenienti da 14 diversi Paesi”, scrive il Garante nazionale a proposito del dato aggiornato al 20 giugno.

I detenuti in Italia sono 61.468.

“I posti regolarmente disponibili sono 47.067 – spiega il Garante – rispetto alla capienza di 51.221. A livello nazionale la criticità sovraesposta determina un indice di sovraffollamento del 130,59%”.

Ed ecco una delle soluzioni proposte da Carlo Nordio.

“Gli stranieri rappresentano la metà dei detenuti sarebbe opportuno far scontare la pena nei loro Paesi di origine, già avremmo risolto gran parte di questo problema”,

ha detto il ministro della Giustizia nello spazio a lui dedicato stamattina al Taobuk di Taormina.

“Il sovraffollamento delle carceri è il risultato di una sedimentazione pluridecennale. Infatti non è di soluzione immediata”, ha aggiunto.

“Escludo l’indulto che è una resa dello Stato, piuttosto penso a pene alternative, forme di espiazione della pena in comunità poiché i tossicodipendenti sono degli ammalati più che dei criminali”, ha sottolineato.

“Gratteri dice che non ci stiamo impegnando adeguatamente nella lotta alla mafia? Non è vero e lo abbiamo dimostrato nell’inflessibilità con la quale abbiamo resistito a varie pressioni per modificare il 41 bis. Abbiamo inoltre potenziato le dotazioni e siamo sempre in collegamento con il procuratore antimafia. Su una cosa do ragione a Gratteri: la mafia ha dei sistemi di comunicazione che noi non siamo in grado di controllare”, ha, infine, commentato.