Le profezie di Nostradamus: ritrovato l’antico manoscritto

Si intitola “Profetie di Michele Nostradamo” ed era stato rubato a Roma, dalla biblioteca del Centro Studio Storici Barnabiti.

Nostradamus

Secondo quel che riporta Repubblica, era stato messo in vendita per conto di una casa d’aste tedesca.

Ora il manoscritto del celebre astrologo francese Michel de Nostredame (1503-1566), rientra in Italia grazie alle indagini,  coordinate dalla procura della Repubblica di Roma e dal pool Tutela Patrimonio Artistico dei Carabinieri (TPC).

Le indagini sono state avviate dai carabinieri, quando il volume è risultato in vendita presso una casa d’aste tedesca, che l’avrebbe posto all’incanto nei primi giorni di maggio dello scorso anno: la base d’asta era di 12mila euro. Su una delle pagine del testo pubblicate sul sito della casa d’aste è stata rilevata la presenza di un timbro della “Biblioteca SS. Blasi Cairoli del Urbe”, confluita, nel 1991, in quella Generalizia dei Padri Barnabiti.

Attraverso una richiesta di assistenza inoltrata dall’Autorità Giudiziaria italiana a quella tedesca, l’asta è stata bloccata e il volume è stato sequestrato e custodito presso gli uffici di Polizia di Stuttgart, in attesa del suo rimpatrio, agevolato attraverso uno strumento di cooperazione europeo tra il ministero della Cultura italiano e l’omologo tedesco. Il volume è già stato restituito al responsabile della Biblioteca, Padre Rodrigo Alfonso Nilo Palominos.

CHI ERA NOSTRADAMUS

Medico e astrologo francese,  Nostradamus nacque a Saint-Rémy, in Provenza, nel 1503 e morì a Salon il 2 luglio 1566. Studiò filosofia ad Avignone e medicina a Montpellier. Ebbe grande fortuna con la professione, che esercitò coraggiosamente in occasione delle epidemie, ma il favore dei pazienti attirò la gelosia dei colleghi. Si dedicò dunque a ricerche sui farmaci, pubblicando ricettari, e compilando pronostici astrologici che riscutevano grande successo. La sua più celebre ammiratrice fu Caterina de’ Medici; quando una quartina delle sue Centurie astrologiche parve confermata dalla tragica morte di Enrico II, la sua fama crebbe ancora di più. Dobbiamo a lui i primi saggi di almanacchi moderni, dedicati a previsioni meteorologiche (la serie famosa, incominciata nel 1550, si chiude nell’anno della sua morte, con il pronostico per l’anno successivo).

Redazione Nazionale

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