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Berlusconi

Clamorose novità sul testamento colombiano di Berlusconi: un falso realizzato con un collage di pezzi presi da Internet?

Pubblicato il 24 Novembre 2023

Dopo la morte di Berlusconi si parlò a lungo di un presunto testamento colombiano, che sarebbe stato firmato dall’ex Cavaliere in Colombia lo scorso 21 settembre 2021, che disponeva per l’imprenditore torinese Marco Di Nunzio il 2% di Fininvest e vari altri beni.

Ebbene è emerso che quel testamento era falso e Di Nunzio, che aveva diffidato il notaio Roveda, adesso è indagato per truffa e ricettazione. La pm Roberta Amadeo e il procuratore di Milano Marcello Viola, grazie alla perizia tecnica dell’avvocato Giorgio Perrone e della società Axerta con Stefano Martinazzo, hanno accertato la falsificazione del testamento.

La perizia che ha smascherato Di Nunzio

Come raccontato da La Verità, la perizia della società Axerta ha evidenziato che il file era un falso creato tramite un convertitore da Word a Pdf. La data di creazione risale al 15 giugno 2023, e quindi non al 21 settembre 2021, e dalla relazione tecnica si attesta che chi aveva creato il finto testamento aveva cercato su Internet documenti testamentari per poi modificarli a proprio piacimento. Inoltre era stato usato un correttore per eliminare un errore, mentre il contratto di lavoro presentato da Di Nunzio non era altro che un collage di altri pezzi presi da Internet.

Come si legge nella perizia: “Confrontando poi il testo del documento inviato da Marco Di Nunzio con quello del documento ritrovato online emerge che i due testi risultano essere identici, a meno di piccole sostituzioni e cancellazioni”. Le firme di Berlusconi sarebbero invece state scaricate direttamente da Internet, dove Di Nunzio aveva fatto una ricerca online “firma Berlusconi”, per poi sovrapporla a quella già presente nei documenti scaricati. L’unico testamento riconosciuto è quindi quello che divide l’eredità di Berlusconi tra i suoi figli, con emolumenti rilasciati anche a Marta Fascina e all’amico Marcello Dell’Utri.

A quanto pare non sarebbe la prima volta che Di Nunzio si rende protagonista di azioni simili. Axerta ha infatti allegato una serie di articoli dove l’imprenditore è stato fermato nel 2016 per truffa con la moglie. I due avrebbero inscenato finti incidenti, simulando addirittura la morte di una persona, per incassare i soldi dell’indennizzo.