Pubblicato il 19 Ottobre 2021
L’obbligo di green pass, come è noto, è scattato il 15 ottobre. La Fondazione Gimbe e altri osservatori erano dubbiosi in merito alla capacità produttiva e organizzativa delle nostre strutture sanitarie, posto che si tratta di rispondere a un’elevata richiesta di test. Come è andata? Ieri sono stati eseguiti tra i 500 e i 600mila tamponi giornalieri, contro i circa 300mila di lunedì scorso. Con il raddoppio dei tamponi, il sistema non ha registrato collassi. E’ vero che c’erano code davanti alle farmacie, ma la situazione è sostenibile.
Marco Cossolo, presidente di Federfarma, l’associazione dei titolari di farmacia, ha dichiarato: “Il caos tamponi era prevedibile. I cittadini devono capire che vaccinarsi è necessario, altrimenti a gennaio siamo di nuovo punto e daccapo a prorogare il provvedimento“. E i farmacisti? “Stanno facendo il massimo, insieme alle strutture pubbliche, per garantire il tampone, nell’interesse anche dei cittadini comuni che subiscono la decisione di queste persone. E c’è un numero sempre maggiore di farmacie che si sta attrezzando“.
E ancora: “Facciamo il possibile, ma non è nemmeno accettabile che questi signori vogliano vantare più diritti degli altri quando lo Stato mette a disposizione il vaccino gratis. Lo dico come cittadino”. L’associazione offre tamponi gratis in farmacia a chi decide di prenotare il vaccino. E’ presto per un bilancio, relativo al risultato.
Che cosa succede, dal punto di vista economico, ai lavoratori no vax? Una settimana lavorativa di cinque giorni prevede almeno tre tamponi antigenici rapidi a settimana, al prezzo calmierato di 15 euro l’uno. Ecco che un lavoratore no vax spende 45 euro a settimana: moltiplicando, 180 euro al mese sono necessari per fare i tamponi, necessari a lavorare. Il costo totale mensile dei tamponi rapidi per tutti i lavoratori che dovranno usufruirne è pari a 500 milioni di euro.
Entro il 31 dicembre 2021, del resto, il green pass potrebbe essere riesaminato: scadrà infatti lo stato d’emergenza. Francesco Paolo Figliuolo, commissario all’emergenza Coronavirus, afferma che misure come l’obbligo di green pass potranno essere allentate soltanto al raggiungimento del 90% della popolazione vaccinata, se le curve dei contagi e dei ricoveri in ospedale saranno simili a quelle attuali.