Perché la notte della partita di calcio valida per l’Euorpa League si è trasformata in una caccia all’ebreo. E l’Olanda, uno dei simboli di inclusione e civile convivenza al mondo, è sconvolta.
“Ragazzi sugli scooter hanno dato la caccia ai tifosi israeliani, attaccandoli con bastoni e coltelli. Posso facilmente capire che la memoria corra ai pogrom”, ha dichiarato Femke Halsema, sindaca di Amsterdam, teatro delle aggressioni ai tifosi israeliano.
Il bilancio è di 5 tifosi feriti portati in ospedale, 30 contusi lievi e circa 60 arresti delle forze dell’ordine nel corso degli scontri. Un bilancio che poteva essere ancor più pesante.
Il primo ministro olandese Dirk Schoof ha espresso “vergogna” e ha rassicurato che “i responsabili saranno perseguiti” e la polizia di Amsterdam ha avviato indagini per capire cosa è accaduto.
Il capo, Peter Holla, in conferenza stampa ha spiegato che, “a causa di un’annunciata manifestazione pro-Palestina in concomitanza con la commemorazione della Notte dei Cristalli, abbiamo previsto rischi per l’ordine pubblico e ci siamo preparati al massimo, eppure non è stato possibile prevenire gli scontri, poiché di natura improvvisa”.
Ma secondo un tifoso giunto sanguinante in aeroporto, dove è stato ascoltato dai giornalisti presenti per raccogliere testimonianze: “Siamo stati presi in un’imboscata… La polizia ci ha abbandonati, non ci ha scortato negli hotel”.
E resterà impressa nella memoria, rievocando l’agghiacciante periodo della Seconda Guerra Mondiale, il giovane tifoso della formazione di Tel Aviv urlare terrorizzato mentre si trovava braccato a terra dai criminali “Non sono un ebreo”, nel disperato tentativo di sfuggire al pestaggio.
“L’antisemitismo dilagante è inaccettabile e spaventoso ed è nostro dovere garantire piena sicurezza ai cittadini di religione ebraica”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha definito le violenze “intollerabili”, mentre per il presidente francese Emmanuel Macron ricordano “le ore più buie della Storia”.
“Sono indignata per questi vili attacchi e siamo determinati a combattere ogni forma di odio”, ha detto infine la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
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