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Un giro di droga per oltre 18 milioni di euro.

Operazione “Ade” in provincia di Latina: prime condanne col rito abbreviato

L’inchiesta è partita dalla denuncia di un uomo di Priverno, ex membro della banda, che doveva pagare 1500 euro oppure continuare con l’attività di spaccio di droga nei Monti Lepini

Pubblicato il 16 Maggio 2024

Arrivano le prime condanne per alcuni degli imputati nell’operazione “Ade” dei carabinieri, che a maggio dello scorso anno ha smantellato un’organizzazione dedita allo spaccio di grandi quantità di droga, tra cui hashish, marijuana, cocaina e amnesia, operante principalmente a Latina, Priverno e sui Monti Lepini. Il gruppo aveva accesso a una quantità praticamente illimitata di sostanze stupefacenti.

Indagini e Coordinamento

L’indagine, condotta dai carabinieri del Nucleo Operativo e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, ha portato all’arresto e al processo di diversi membri dell’organizzazione. Alcuni imputati hanno optato per il rito abbreviato, comparendo davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma, Gaspari, che ha accolto le richieste del pubblico ministero della DDA, Luigia Spinelli.

Sentenze Emesse

Il 52enne Fabio Nalin ha ricevuto la condanna più severa, con 15 anni di carcere. Massimiliano Frattarelli è stato condannato a 7 anni e otto mesi, e Antonio Zuccaro a 8 anni e sei mesi, entrambi per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Sentenze più lievi sono state inflitte a Cesare Panici (2 anni e 2 mesi) e Emiliano Fedeli (3 anni e 8 mesi). Inoltre, due imputati hanno optato per il patteggiamento.

Origine delle Indagini

L’inchiesta è partita dalla denuncia di un uomo di Priverno, ex membro della banda, che doveva pagare 1500 euro oppure continuare con l’attività di spaccio di droga nei Monti Lepini. L’uomo, ex membro del gruppo, ha fornito ai carabinieri elementi chiave per ricostruire l’organizzazione e la rete di spaccio, permettendo così di portare alla luce l’intera operazione e assicurare i responsabili alla giustizia.