Pubblicato il 9 Ottobre 2022
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato.
Nei giorni scorsi la Procura della Repubblica di Livorno, che ha diretto le indagini avviate alla fine dell’estate del 2020 e condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Livorno e dalla locale Sezione Polizia Stradale, ha richiesto il rinvio a giudizio nei confronti di 10 persone dimoranti nelle province di Livorno e Pisa – quasi tutti pregiudicati locali e stranieri di nazionalità senegalese – ed imputate, a vario titolo, di essersi rese responsabili, spesso in concorso tra loro, di numerosi furti di motoveicoli (in particolare di marca HONDA modello SH), alcuni dei quali destinati ad essere rivenduti, anche smontati, in territorio estero e/o tra le province toscane di Pisa e Lucca, altri utilizzati al fine di perpetrare estorsioni ai danni dei loro proprietari, con la tecnica del c.d. “cavallo di ritorno”.
L’attività investigativa, supportata da diverse intercettazioni ed esplicatasi attraverso numerosi servizi di osservazione e pedinamento, con l’esecuzione di plurime perquisizioni e sequestri di scooter rubati, talvolta rinvenuti in container e capannoni, in procinto di essere destinati (anche già smontati”) ai ricettatori “finali”, ha permesso di disvelare la presunta sussistenza di un “sodalizio”, in cui uno degli imputati (pluripregiudicato per reati specifici), autoproclamatosi al vertice e soprannominato “IMBATTIBILE” – si sarebbe avvalso di numerosi collaboratori, anche in modo estemporaneo, al fine di rubare – principalmente nel comune di Livorno, ma non solo – gli scooter e curare le successive fasi del progetto delittuoso.
Alcuni imputati perlustravano il territorio individuando i motoveicoli “richiesti” e organizzandosi per compiere i furti; predati i veicoli, gli stessi sarebbero stati stoccati nei luoghi di volta in volta utilizzati come depositi, lì custoditi e talvolta smontati, in attesa della consegna ai ricettatori.
Nel solo periodo maggio-dicembre 2020 sarebbero stati commessifurti di scooter in danno di oltre 60 persone. Molti scooter nel corso delle indagini sono stati restituiti dalla Polizia di Stato ai legittimi proprietari.
In un paio di occasioni i proprietari degli scooter rubati sono stati a loro volta indagati per favoreggiamento personale, posto che avrebbero negato – pur di fronte al contenuto di intercettazioni ritenute dagli inquirenti “inequivocabili” – di aver pagato somme di denaro per rientrare in possesso del loro mezzo, rendendo dichiarazioni mendaci ed affermando che il ritrovamento del veicolo era stato casuale, così aiutando il sedicente “IMBATTIBILE” ad eludere le indagini condotte sul suo conto in merito alla condotta estorsiva allo stesso contestata.
Le attività di contrasto al diffuso fenomeno dei furti/ricettazioni di scooter nel territorio livornese poste in essere dalla Polizia di Stato non si sono concluse con l’operazione “IMBATTIBILE”; le indagini proseguono senza tregua, basti pensare che dall’inizio di quest’anno la sola Squadra Mobile livornese ha denunciato, talvolta in concorso tra loro, oltre 20 persone per fatti analoghi.