Pubblicato il 10 Settembre 2024
Dopo la strage di Paderno Dugnano, si susseguono in modo preoccupante le aggressioni dei figli nei confronti dei genitori, spesso per motivi futili o addirittura senza un motivo. L’ultimo gravissimo episodio ha avuto luogo a Gela, ieri sera 9 settembre, quando un 43enne ha colpito mortalmente la madre 64enne con due coltellate, una allo stomaco e l’altra alla gola che si è rivelata fatale.
L’aggressione mortale
Secondo la ricostruzione dei fatti il 43enne, che viveva con la madre nel quartiere Cantina Sociale, aveva cenato con la stessa donna e uno dei suoi fratelli. Poi, quando il fratello se n’è andato, sarebbe scoppiata una violenta lite tra lui e la madre.
A quanto pare tra il figlio e la donna i rapporti erano spesso conflittuali, anche a causa dei problemi dell’uomo disoccupato, con precedenti penali e seguito dal Dipartimento di Salute Mentale per la sua tossicodipendenza.
La confessione in lacrime
I vicini, preoccupati dalle urla, hanno chiamato i carabinieri temendo che potesse essere successo qualcosa di grave. Sul posto sono sopraggiunti i carabinieri che hanno rinvenuto la donna 64enne in una pozza di sangue, ma non hanno trovato il 43enne che di sua spontanea volontà aveva raggiunto il più vicino commissariato di polizia per autodenunciarsi e confessare in lacrime il suo atroce delitto.
I medici dell’1-1-8, allertati dagli stessi carabinieri, hanno cercato di soccorrere la donna, ma le ferite erano troppo gravi e per lei purtroppo non c’è stato più nulla da fare.
L’arresto
Il 43enne è stato portato in caserma dove è stato interrogato dai carabinieri, dopodiché è stato arrestato e condotto in carcere. I militari hanno rinvenuto anche l’arma utilizzata per il delitto e ritengono che il movente dell’assassinio sia da ricercare proprio nei difficili rapporti tra madre e figlio. Durante una lite, probabilmente per uno scatto d’ira, il 43enne potrebbe aver aggredito la madre con due coltellate. Saranno comunque le indagini a chiarire meglio cos’è successo in quella casa.
Intanto la comunità dove viveva la donna, rimasta vedova da tempo, è sotto choc per il terribile delitto. In città tutti la conoscevano come una donna totalmente dedita ai 4 figli, come confermato dal pastore della comunità angelica, che la 64enne frequentava, al Quotidiano di Gela.