Pubblicato il 31 Maggio 2024
Non ha retto all’umiliazione. Alla prospettiva di un futuro segnato da una violenza inaccettabile, insopportabile. Si è suicidata poco dopo avere denunciato lo stupro, la 20enne ricoverata nell’ospedale di Vizzolo Predabissi, in provincia di Milano.
Lo ha fatto lanciandosi nel vuoto dal quarto piano del nosocomio dove era stata violentata mentre era su una barella del pronto soccorso.
La vittima era in attesa di essere visitata nell’ambulatorio dove era stata spostata durante la notte di lunedì, quando un 28enne che lavora come magazziniere nella zona ne ha approfittato per abusare di lei.
La 20enne ha subito urlato per chiedere aiuto e i sanitari accorsi hanno chiamato i carabinieri.
I militari hanno poi fermato l’uomo adesso accusato di violenza sessuale e che si difende affermando di avere avuto un rapporto consenziente.
Martedì, però, la tragica decisione della 20enne. probabilmente sospinta anche dalle dichiarazioni del 28enne accusato di stupro e dalla consapevolezza di dovere affrontare uno stressante percorso per ottenere giustizia.
Gli accertamenti su quanto successo sono affidati ai carabinieri di Melegnano e San Donato Milanese. Nel frattempo, è stata disposta l’autopsia sul corpo della giovane ed è stata avanzata la richiesta di convalida del fermo in carcere per il 28enne.
Sono allo studio le riprese delle telecamere di sorveglianza del pronto soccorso che, secondo le prime informazioni, avrebbero ripreso parte di quanto successo.