Pubblicato il 26 Agosto 2024
Dopo oltre cinquemila giorni di lavoro ininterrotto, Mohamed Helal, proprietario di un fruttivendolo in via Tiziano Aspetti, nel quartiere Arcella di Padova, ha finalmente deciso di prendersi una pausa. Ogni giorno si alzava all’alba per rifornire il negozio al mercato ortofrutticolo, per poi lavorare dalle otto del mattino fino alle dieci di sera, dedicando solo brevi pause per stare con la sua famiglia. Per quattordici anni, non ha mai chiuso il negozio, nemmeno durante Natale, Capodanno, Primo Maggio, Pasqua o Ferragosto. Tuttavia, il 19 agosto ha deciso di fermarsi e concedersi quasi un mese di riposo. In un’intervista al Mattino di Padova, Helal ha spiegato che dopo tanti anni di lavoro instancabile, ha sentito la necessità di prendersi una pausa per il bene della sua famiglia.
I vicini di bottega
I “vicini di bottega” hanno accolto con sollievo la chiusura temporanea del negozio. Ali Mohammod, proprietario del fast food bengalese accanto, ha spiegato: “Mohamed Helal non ha avuto una vita facile. È arrivato in Italia da giovanissimo, percorrendo la rotta balcanica per entrare nel Paese. Ora vive con la moglie e i figli, che frequentano le scuole del quartiere Arcella”. Riferendosi alla scelta di Mohamed, Ali ha aggiunto: “Ognuno di noi decide come vivere la propria vita, e come ha detto lui stesso, non si deve vivere per lavorare, ma lavorare per vivere.”
La resistenza dei commercianti
Il quartiere, caratterizzato da una forte multiculturalità, sta crescendo anche grazie all’influenza positiva dei negozi locali. “C’è una vivacità costante che sicuramente favorisce il commercio. È come vivere in una città nella città. Sono stati fatti molti tentativi di riqualificazione, ma questi hanno funzionato solo grazie all’impegno dei commercianti, che hanno deciso di mettersi in gioco”, ha spiegato un residente. Questo sviluppo è stato accompagnato dalla pianificazione del Comune, che ha contribuito al processo.