Pubblicato il 1 Giugno 2024
Proprio nel giorno in cui viene arrestata Nazia Shaheen, la mamma di Saman Abbas che si nascondeva in un villaggio nel Pakistan, spunta un video in cui Shabbar, il padre della ragazza uccisa, fornisce un’altra versione arricchita di ulteriori particolari. I genitori di Saman sono stati entrambi condannati all’ergastolo in primo grado per l’omicidio della figlia avvenuto il 30 aprile 2021 a Novellara.
La nuova versione del padre di Saman
Il video inedito è stato diffuso da Quarto Grado, in cui Shabbar Abbas lo scorso 19 aprile dal carcere di Modena dinanzi al pm e ai suoi legali fornisce una versione diversa dei fatti, che hanno portato alla condanna di suo fratello Danish Hasnain a 14 anni, sostanzialmente puntando il dito contro Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq che invece sono stati assolti.
Shabbar ha raccontato che aveva chiesto al fratello Danish e ai suoi cugini di organizzare una spedizione punitiva contro Saqib Ayub, il fidanzatino di Saman, specificando di non farlo male ma solo di spaventarlo. L’uomo ha poi rivelato di non aver raccontato queste cose per paura, dal momento che era stato minacciato da persone della sua famiglia, giudicate da lui pericolose.
Shabbar insomma non ha negato che Saman sia stata uccisa, ma ha detto che erano presenti più persone al momento del suo assassinio. “Come ha fatto Danish a fare quella buca da solo? Ha usato due badili? C’era qualcun altro: due o tre persone” – ha raccontato l’uomo nella sua deposizione.
Il ruolo di Nazia Shaheen
Shabbar inoltre ha sempre difeso la moglie Nazia Shaheen che, secondo lui, non ha avuto alcun ruolo nella morte della figlia. “Nazia non ha ucciso Saman. Una madre piange sempre per sua figlia. Adesso non viene in Italia, ma basterebbe una mia parola e lei arriverebbe qui” – ha detto l’uomo durante la deposizione.
Dopo aver detto che per lui restare in carcere non è un problema, non avendo più nulla fuori, ha chiesto giustizia per la figlia, per poi concludere: “Quando sento in televisione che io e mia moglie abbiamo ammazzato nostra figlia, mi fa molto male”. Intanto il prossimo 12 giugno si deciderà sull’estradizione in Italia di Nazia, che potrebbe fornire ulteriori dettagli per chiarire alcuni punti ancora oscuri. La donna potrebbe arrivare in Italia già in autunno per essere giudicata nel processo d’appello.