In 4 pagano un conto da 100.000 euro al ristorante di Salt Bae, monta l’indignazione sui social: “Avresti potuto sfamare tutta la striscia di Gaza”

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Salt Bae, il cui vero nome è Nusret Gokce, è un personaggio a dir poco singolare ed estroverso, capace addirittura di intrufolarsi nella festa dell’Argentina per la vittoria dei Mondiali di calcio fino addirittura ad alzare la coppa. Ulteriori polemiche sono state sollevate per i prezzi a dir poco folli del suo ristorante, il Nurs et Steakhouse.

A tal proposito l’estroso ristoratore, noto per salare la carne facendo “rimbalzare” il sale sul gomito, ha pubblicato un breve video che mostra un conto da capogiro della bellezza di 100.000 euro nel suo locale di Dubai accompagnato da questa scritta “Money comes, money goes”, e cioè “I soldi vengono, i soldi vanno”.

L’indignazione social

Il popolo social non ha affatto gradito il video di Salt Bae, che ha reso noto il conto di 100.000 euro pagato da sole 4 persone, con una media di 25.000 euro a testa. In molti hanno parlato di un enorme spreco, mentre altri lo hanno accusato di ostentare le sue ricchezze mentre in diverse parti del mondo la gente muore di fame.

“Avresti potuto sfamare tutta la striscia di Gaza, per un mese, con quei soldi” – ha scritto un utente, mentre un altro ha commentato: “Un tale spreco di soldi… Sarebbe bello se almeno il 50% andasse in beneficenza, a Gaza”. In Turchia è molto sentita la guerra tra Israele e Hamas e sta facendo molto scalpore la testimonianza di Aviva Siegel, ostaggio liberato dopo 51 giorni da Gaza, che ha raccontato le terribili sevizie e torture alle quali sono costrette le donne israeliane rapite dai terroristi.

La cena extralusso: cosa hanno mangiato i clienti di Salt Bae?

Cosa hanno mangiato i clienti di Salt Bae per arrivare a spendere una tale cifra? Tutto scritto nel conto pubblicato dallo chef turco: un carpaccio di carne 68,7 euro, un filetto ricoperto da salsa di oro commestibile 250 euro, un piatto di patitine fritte 13 euro e un piattino di frutta 60 euro.

Fin qui i prezzi, per quanto molto alti, non giustificano un conto da 100.000 euro. La differenza l’hanno fatta i vini: una bottiglia di Petrus del 2011 venduta a 16.250 e due bottiglie di Petrus del 2009 vendute alla cifra stellare di 49.250 euro.

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Redazione Nazionale

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