Palagonia e Scordia, sala “segreta” e “stupefacente” in un pub. Controlli anticovid e chiusure

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I Carabinieri delle Stazioni di Palagonia e Scordia, in esecuzione di un piano coordinato dalla Compagnia di Palagonia, hanno effettuato in quei territori dei servizi di controllo straordinari finalizzati al contrasto della criminalità ed alla verifica delle norme per il contenimento della diffusione epidemica da coronavirus.

Nel territorio di Scordia i militari hanno controllato un bar sito in Piazza Umberto I provvedendo, in particolare al sanzionamento di due collaboratrici dell’esercizio commerciale per la mancata igienizzazione delle mani e per non aver indossato le mascherine di protezione mentre il bar, anche, era sprovvisto del pannello divisorio tra esercenti e consumatori e del gel igienizzante.

Per tali motivi, alla 41enne titolare del bar è stata comunicata la sospensione per la durata di 5 giorni dell’attività commerciale.

I militari di Palagonia invece, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia di Palagonia e del Nucleo Cinofili di Nicolosi, hanno effettuato una perquisizione all’interno di un pub, gestito da un 41enne del posto, in via San Damiano.

Nel corso dell’attività i militari hanno riscontrato che un’ulteriore sala del pub sita al piano superiore era videosorvegliata, priva di maniglia esterna, esclusivamente apribile quindi dal suo interno.

Avuto l’accesso alla sala in questione i militari hanno riscontrato la presenza di numerosi soggetti a loro noti quali assuntori di sostanze stupefacenti mentre il cane antidroga, indirizzando il suo conduttore verso una slot machine, ha loro consentito di trovare nella parte retrostante dell’apparecchio i resti dell’involucro di una dose verosimilmente di cocaina.

All’interno di tale sala erano presenti 5 slot machine che, però, non erano state collegate telematicamente alla rete telematica dei Monopoli di Stato, motivo per il quale sono state sottoposte a sequestro amministrativo.

L’attività di controllo ha poi evidenziato che il pub era sprovvisto del previsto cartello di avviso agli utenti sui rischi di dipendenza dalla pratica di giochi con vincite in denaro, nonché erano state disattesi alcuni adempimenti previsti dalle norme per la prevenzione dal rischio epidemico, che, anche in questo caso, hanno comportato la chiusura per 5 giorni dell’attività commerciale.

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Redazione Catania

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