Pubblicato il 19 Aprile 2023
Lo avrebbe fatto sia tramite bonifici effettuati dai loro parenti sia tenendo per sé quel che avevano pagato le ditte per le quali alcuni reclusi avevano lavorato durante la loro detenzione. Per Sergio Onorato, 68 anni, indagato per peculato, è così scattato un sequestro di urgenza di 16.800 euro.
A disporlo è stato il gip Annalisa Tesoriere, in relazione alle indagini condotte dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Andrea Fusco ed Eugenio Faletra. Secondo gli inquirenti, però, l’ammanco di denaro potrebbe essere molto più ampio e arrivare fino a circa 100 mila euro.
Visto il suo ruolo all’interno dell’istituto di pena, Onorato avrebbe avuto accesso al conto corrente postale dell’Ucciardone.
Ad accorgersi delle presunte irregolarità su una serie di operazioni sarebbe stato il successore dell’indagato, già alla fine dell’anno scorso.
Queste ultime somme sono quelle che spetterebbero a detenuti che hanno ormai finito di scontare la pena e che però sono irreperibili. Soldi quindi che in linea di massima nessuno reclama.
Gli investigatori hanno controllato tutta la contabilità del carcere dal 2009 e si sono accorti che in diversi casi, in concomitanza con un pagamento sarebbero stati effettuati prelievi in contanti e altri versamenti da parte di Onorato.
Inoltre, sembrerebbe che alcune operazioni siano state compiute appositamente per cercare di ripianare dei “buchi”.