Pubblicato il 13 Marzo 2025
I parenti di un 68enne di Partinico (Palermo), affetto da tumore e successivamente deceduto, hanno atteso invano per cinque mesi l’esito degli esami istologici, nonostante ripetute sollecitazioni. Disperati per il silenzio delle autorità sanitarie, si sono rivolti anche alla politica, inviando due PEC – ad agosto e settembre 2024 – all’assessore regionale alla Sanità e al dirigente generale del dipartimento di pianificazione strategica, ma non hanno ricevuto alcuna risposta.
“Ho letto in questi giorni – dice la sorella dell’uomo – dei casi di malasanità nel trapanese e dell’intervento della politica. Noi abbiamo informato anche l’assessore. Il dolore è grande, ma ancora più grande è l’avere avuto negato il diritto a potersi curare. Mi dispiace se adesso gli alti burocrati, commissari e manager “cadono dal pero” dicendo che non sapevano nulla. Io e la mia famiglia abbiamo inviato: mail, pec, fatto telefonate tutte puntualmente inevase, erano tutti latitanti”.
Il 15 aprile dello scorso anno, un paziente era stato operato presso l’ospedale Santo Vito e Santo Spirito di Alcamo per un caso di “addome acuto da appendicite”. I campioni di tessuto prelevati durante l’intervento erano stati inviati all’ospedale di Castelvetrano per l’esame istologico, ma il referto è arrivato solo il 10 settembre, dopo che un oncologo di una clinica convenzionata aveva contattato direttamente il responsabile dell’Anatomia patologica del nosocomio trapanese.
Di fronte a questi ritardi, a novembre i familiari hanno deciso di presentare un esposto alla Procura di Palermo. Purtroppo, il 13 dicembre, il paziente è deceduto.