Palermo, insulti e lanci di bottiglie su strada, arrestati i responsabili

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La Procura della Repubblica di Palermo – D.D.A. ha delegato la Squadra Mobile di Palermo per l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari nei confronti di quattro indagati ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio a pubblico ufficiale e lesioni personali pluriaggravate in concorso.

In particolare, per due di essi è stata disposta la custodia in carcere, mentre per gli altri due l’obbligo di dimora.

Il citato provvedimento restrittivo, emesso al culmine di una mirata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo, si inserisce in una più ampia cornice di iniziative finalizzate al contrasto dei recenti episodi di violenza, culminati anche con una sparatoria ed un omicidio, che hanno interessato i luoghi della c.d. “movida” del centro cittadino.

L’indagine ha preso le mosse da una brutale aggressione perpetrata la notte del 25 novembre 2023 da un gruppo di giovani ai danni di personale della Polizia Municipale di Palermo che si trovava a transitare a bordo di un veicolo di servizio nelle vie del centro storico di questo capoluogo, ove insistono numerosi esercizi pubblici con notevole afflusso di avventori, prevalentemente di giovane età.

In particolare, i pubblici ufficiali sono stati fatti bersaglio di frasi ingiuriose, minacce e violenze, anche mediante bottiglie di vetro, riportando lesioni personali.

Le indagini immediatamente avviate dagli investigatori hanno consentito di dare pronta risposta al grave episodio di violenza, permettendo di ricostruire le varie fasi dell’aggressione e di identificare e segnalare all’Autorità Giudiziaria i quattro soggetti.

Le misure cautelari sono state già eseguite nei confronti di tre dei quattro destinatari, uno dei due nei cui confronti è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere, è ancora attivamente ricercato.

In proposito si rappresenta che la responsabilità penale delle condotte descritte sarà definita solo dopo l’emissione di eventuali sentenze passate in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.

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Redazione Palermo

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