Pubblicato il 15 Gennaio 2024
Rabbia e sconcerto a Palermo dopo la tragica morte del cane Aron, legato ad un palo e poi bruciato vivo in via delle Croci dal suo padrone, un uomo senza fissa dimora che da settimane occupa abusivamente gli spazi interni alla villa.
L’uomo, identificato e denunciato per maltrattamenti di animali, è stato liberato ma ieri mattina è stato necessario l’intervento dei carabinieri per evitare il linciaggio da parte di un gruppo di animalisti.
Le deliranti scuse dell’uomo: “Il cane era posseduto”
Interrogato dagli inquirenti sul perché avesse compiuto un gesto così atroce e disumano, lui ha spiegato che “il cane puntava i bambini, era posseduto”. In sostanza riteneva che il cane fosse posseduto dal diavolo e che in più occasioni avesse provato ad aggredire i bambini.
La pena per l’uomo potrebbe non essere molto pesante, poiché di fatto in Italia gli animali sono considerati al pari di oggetti e non esseri viventi senzienti, quindi le violenze commesse su di loro hanno un peso minore. Ben presto in Parlamento potrebbe essere modificata la legge per limitare o quanto meno punire più severamente barbarie come queste.
La paura tra i residenti
La messa in libertà dell’uomo autore di questo spregevole gesto, per il quale l’ordinamento non richiede alcuna misura cautelare, non è stata affatto gradita dai residenti, che ora temono per la loro stessa incolumità. In più occasioni l’uomo avrebbe minacciato i residenti e tutte le persone che provano a parcheggiare davanti alla villa: “Qualcuno aspetta che questo criminale ammazzi qualcuno – hanno commentato alcuni residenti – per poi agire concretamente. Il cane sacrificato non è bastato. In questo paese d’altronde funziona così: nessuna prevenzione. A cose fatte, forse si interviene”.
Alcuni ambientalisti si sono scagliati contro l’uomo, che a sua volta ha provato a reagire ed è stato portato via dalle forze dell’ordine. In altre occasioni l’assassino di Aron aveva minacciato alcuni residenti con una spranga di ferro e lanciato sassi contro le auto parcheggiate. Molti di loro hanno contattato l’1-1-8 per richiedere che l’uomo venisse sottoposto immediatamente da un TSO.