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Palpare per 10 secondi una ragazzina non è reato: scoppia la polemica dopo l’assoluzione di un bidello per la “palpata troppo breve”

Pubblicato il 12 Luglio 2023

Era l’aprile del 2022 quando un bidello di una scuola romana palpeggiò una studentessa di 17 anni, che denunciò subito l’accaduto. I giudici però non hanno considerato quell’episodio una violenza sessuale, dal momento che il palpeggiamento durò “solo” tra i 5 e i 10 secondi, quindi non abbastanza lungo da condannarlo.

Il video virale di Paolo Camilli

La sentenza ha provocato grande sdegno sul web e anche l’attore Paolo Camilli, con un video a metà tra l’indignato e l’ironico, ha simulato una palpata breve di 10 secondi sul suo corpo con la scritta “Ma lo Stato non dovrebbe proteggere? #10secondi” lanciando un nuovo trend “Ma voi lo sapete quanti sono 10 secondi?” che è diventato subito virale.

Poi l’attore si scaglia contro la decisione dei giudici: “Se non è una molestia questa, boh. Ma soprattutto chi li conta? Ci sta Dobby l’elfo col cronometro ogni volta?”.

La reazione indignata degli altri utenti: “Palpare non è reato quindi?”

Dopo il trend lanciato da Camilli tantissimi altri utenti hanno commentato sdegnosamente l’accaduto, come quello di una donna che ha scritto: “Fossi la madre della ragazza (minorenne, ricordiamolo) lo aspetterei fuori scuola per uno scambio amichevole al di sotto dei dieci secondi di tempo”. Un altro utente ha invece commentato: “Ma quindi, se la ragazza avesse reagito spingendolo giù per le scale, con uno spintone di meno di 10 secondi, non sarebbe stato tentato omicidio?”.

Anche l’attivista Francesco Cicconetti ha ironizzato sulla sentenza dei giudici, cronometrando un tempo di 10 secondi, e tanti altri utenti su Instagram e TikTok hanno mimato il gesto per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla vicenda che, secondo molti, scoraggia le vittime di violenza e invece lascia i molestatori liberi di agire.

Le motivazioni dei giudici

I giudici hanno motivato la sentenza che ha fatto molto discutere spiegando che hanno deciso di scagionare il bidello dal momento che “la repentinità dell’azione, senza alcuna insistenza nel toccamento” non consente di “configurare l’intento libidinoso o di concupiscenza generalmente richiesto dalla norma penale”.

Pur ammettendo la manovra “maldestra ma priva di concupiscenza”, i giudici del Tribunale Penale di Roma hanno di fatto ritenuto la palpatina troppo breve per essere considerata come violenza sessuale.

La rabbia della studentessa molestata

Rabbia e delusione nelle parole della ragazza molestata, che ha raccontata molto amareggiata: “Per i giudici c’è stato un intento scherzoso? Il bidello mi ha preso alle spalle senza dire nulla. Poi mi ha infilato le mani nei pantaloni e sotto gli slip. Mi ha palpeggiato il sedere. Poi mi ha tirato su tanto da farmi male alle parti intime. Questo, almeno per me, non è uno scherzo”.

Poi ha proseguito commentando amaramente la sentenza: “Dopo questa decisione, se una ragazza viene palpeggiata, finirà per pensare che non vale la pena denunciare una violenza. Nel mio caso la denuncia l’ha presentata la scuola, che mi ha sostenuta. Le denunce vanno fatte per avere giustizia. Il silenzio, in generale, protegge gli aggressori”. Spera comunque che la Procura faccia appello, altrimenti lei si sentirebbe tradita due volte.