Il radiologo della ASL di Latina, indagato per violenza sessuale aggravata su pazienti minorenni ed esercizio abusivo della professione, è stato condannato a quattro anni e trenta giorni di reclusione. La sentenza è stata emessa dalla Corte d’Appello di Roma, in seguito all’annullamento della precedente sentenza da parte della Corte di Cassazione lo scorso dicembre. La Corte di Cassazione aveva accolto il ricorso dei legali del 59enne, gli avvocati Luca Giudetti e Laura Bove, annullando la precedente condanna a quattro anni e due mesi.
In primo grado, l’uomo era stato condannato dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma, Roberto Cappiello, alla stessa pena di quattro anni e due mesi di reclusione. La sentenza includeva anche l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, l’interdizione dalla professione per due anni e otto mesi, e l’interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole e istituzioni frequentate prevalentemente da minori. Inoltre, al termine della pena, dovrà mantenere le forze dell’ordine informate sulla sua residenza e su eventuali spostamenti.
Le indagini sul radiologo erano iniziate dopo la denuncia di una ragazza minorenne. Durante una radiografia alla schiena presso l’ambulatorio ASL di piazza Celli, le aveva chiesto di spogliarsi completamente e l’aveva palpeggiata sul seno e nelle parti intime. La giovane aveva raccontato l’accaduto alla madre, che aveva poi sporto denuncia in Questura. La ragazza aveva anche espresso il sospetto di essere stata filmata con un cellulare.
Gli investigatori hanno esaminato il cellulare del dottore e hanno trovato immagini di altre 22 pazienti, molte delle quali minorenni, riprese a loro insaputa durante gli esami medici.
Nel procedimento, oltre alla ASL di Latina, sette vittime si sono costituite parte civile, rappresentate dagli avvocati Maria Belli, Gigliola Turrini, Daniele La Salvia e Maria Antonietta Cestra.
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