« Torna indietro

Panarea, operaio schiacciato da un muletto abbandonato per strada: l’ombra del caporalato dietro l’ennesimo dramma

Pubblicato il 14 Dicembre 2024

Un episodio che ricorda molto quello di Satnam Singh, bracciante indiano abbandonato dopo un incidente sul lavoro con il braccio mozzato lasciato dentro una cesta e poi deceduto. Teatro dell’ennesimo dramma questa volta è Panarea, ma dietro c’è sempre l’ombra del caporalato. Un operaio, irregolare e di origine maghrebina, è stato abbandonato in una strada di Panarea, nelle isole Eolie, schiacciato da un muletto dove stava lavorando che si è poi ribaltato su una via di montagna.

Operaio ferito e abbandonato

L’uomo sarebbe stato abbandonato lungo la strada e l’avrebbe soccorso un passante, che lo ha accompagnato alla guardia medica di Panarea. Le sue condizioni, frattura del perone e lesione al legamento di un ginocchio, erano piuttosto complesse e quindi si è deciso per il trasferimento all’ospedale di Milazzo, e successivamente al Cannizzaro di Catania con l’elitrasporto. L’episodio risale al 10 novembre 2023 e l’operaio ha sporto denuncia il 21 dicembre.

Le indagini

Adesso si sono concluse le indagini, condotte dal Nucleo carabinieri Ispettorato del lavoro di Messina, col supporto della Compagnia di Milazzo, che hanno portato ad un’ordinanza di misura cautelare personale e reale, cioè divieto di dimora e sequestro penale preventivo, emessa dal gip del tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, nei confronti del datore di lavoro, sul quale pende l’accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, reati meglio noti come caporalato.

Secondo le indagini l’uomo, approfittando della situazione di debolezza di almeno 7 operai marocchini irregolari sul territorio, imponeva loro di lavorare 7 giorni su 7 per paghe da fame che andavano da 5,70 a 7 euro per almeno 10 ore di lavoro. Inoltre gli operai venivano minacciati di essere licenziati se non sottoscrivevano le dimissioni volontarie, secondo quanto emerso dalle indagini.

Sono stati posti sotto sequestro due mezzi usati per l’attività lavorativa e dei container dove gli operai vivevano ammassati in condizioni igieniche disastrose: c’era un solo un bagno in stato di assoluto degrado, vari posti letto e una cucina fatiscente.