Pubblicato il 9 Maggio 2021
Il green pass vaccinale che consente gli spostamenti tra Paesi dell’Unione Europea salva l’estate degli stranieri in vacanza in Italia, che vale 11,2 miliardi per il sistema turistico nazionale in spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Bankitalia in riferimento all’annuncio della presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, sul fatto che il sistema operativo del pass sarà pronto operativo a giugno, dopo le sollecitazioni del premier italiano Mario Draghi. L’Italia – sottolinea la Coldiretti – è fortemente dipendente dall’estero per il flusso turistico, con ben 23,3 milioni di viaggiatori stranieri che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Italia per effetto delle limitazioni agli spostamenti e per le preoccupazioni sulla diffusione del contagio. Si tratta un vuoto pesante nel periodo da giugno a settembre, che purtroppo non è stato compensato dalla svolta vacanziera patriottica degli italiani.
L’assenza di stranieri in vacanza in Italia grava sull’ospitalità turistica nelle mete più gettonate, che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché – sottolinea la Coldiretti – i visitatori da Paesi europei hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa. Ad essere avvantaggiate saranno soprattutto le città d’arte, che sono le storiche mete del turismo dall’estero, ma anche gli oltre 24mila agriturismi nazionali dove gli stranieri in alcune regioni rappresentano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti. E’ importante che con l’avanzare della campagna di vaccinazione e l’apertura delle frontiere si proceda anche alla ripartenza delle attività di ristorazione all’aperto e al superamento del coprifuoco delle 22, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza. Il cibo infatti – conclude la Coldiretti – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia, con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.