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Paolo Borsellino – Completato il murales a Palermo

Un murales dedicato a Paolo Borsellino realizzato da Andrea Buglisi con il contributo della Regione Lazio conclude il progetto Spazi Capaci-Comunità Capaci, un’iniziativa della Fondazione Falcone, che unisce arte e cultura storica e dell’anti-mafia. Anche questo murales è stato realizzato tra gli edifici di Via Sanpolo e Via Duca della Verdura a Palermo, in prossimità dell’aula bunker del tribunale di Palermo, e insieme a quello dedicato al giudice Giovanni Falcone completa la Porta dei giganti.

Pubblicato il 13 Luglio 2021

Un murales dedicato a Paolo Borsellino realizzato da Andrea Buglisi con il contributo della Regione Lazio conclude il progetto Spazi Capaci-Comunità Capaci, un’iniziativa della Fondazione Falcone, che unisce arte e cultura storica e dell’anti-mafia. Anche questo murales è stato realizzato tra gli edifici di Via Sanpolo e Via Duca della Verdura a Palermo, in prossimità dell’aula bunker del tribunale di Palermo, e insieme a quello dedicato al giudice Giovanni Falcone completa la Porta dei giganti.

Il murale che riproduce il volto del giudice ucciso in via D’Amelio il 19 luglio del 1992 insieme agli agenti della scorta Eddie Walter Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina, Agostino Catalano e Vincenzo Li Muli, è stato realizzato su una superficie di oltre novecento metri quadrati, su un palazzo di sei piani in via Sampolo, , teatro del maxiprocesso alla mafia, accanto al grande ritratto di Giovanni Falcone, completato per lo scorso 23 maggio. “Con questo ritratto la Fondazione intende manifestare tutta la sua gratitudine nei confronti di un uomo coraggioso, un uomo che conosceva il suo drammatico destino e non si è sottratto ad esso. Una figura che in qualche modo ricorda i protagonisti di certe tragedie greche, pronti al sacrificio nonostante fossero consapevoli della sorte a cui erano condannati. Paolo Borsellino, come mio fratello Giovanni, non si sentiva un eroe, era semplicemente un uomo dello Stato. Credeva nelle istituzioni, credeva nella giustizia e ha fatto il suo dovere fino in fondo. – Dice sulle pagine web dell’Ansa Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso da Cosa Nostra – L’opera che abbiamo voluto realizzare, è inoltre un regalo a questa nostra città per troppo tempo sfregiata dal brutto del sacco edilizio.