Papa Francesco, dopo il viaggio nel sud esta asiatico dove è finito nel mirino di alcuni attentatori, è tornato in Europa dove sta proseguendo i suoi viaggi istituzionali. L’ultima tappa del pontefice è stata il Belgio, dove ha affrontato un tema al quale tiene molto: gli abusi su bambini commessi all’interno della Chiesa.
Al cospetto delle autorità belghe e dei rappresentanti della società civile, Bergoglio nel castello di Laeken ha tenuto un discorso molto franco e sincero, durante il quale ha detto che anche nella Chiesa c’è una perenne coesistenza tra luce e ombra. Una delle piaghe peggiori per la Chiesa è l’abuso sui minori, un fenomeno da contrastare e debellare assolutamente, ma anche da prevenire.
“Fratelli e sorelle questa è la vergogna e dobbiamo chiedere perdono per queste cose” – ha detto senza mezzi termini il papa, chiedendo perdono a nome della Chiesa e ripudiando un qualcosa di così osceno e raccapricciante, come la violenza su minori indifesi. “Spesso si parla dei Santi innocenti, di ciò che ha fatto Erode, ma cosa accade oggi?” – ha ancora ribadito il pontefice, che ha invitato la Chiesa a vergognarsi, chiedere perdono e impegnarsi affinché fatti del genere non accadano più in futuro.
Ha poi detto che alcuni suoi collaboratori a volte gli portano delle statistiche che documentano che la maggior parte degli abusi si verificano all’interno delle famiglie, delle scuole o degli ambienti sportivi. “Ma questa è la nostra vergogna e la nostra umiliazione anche se riguardassero un solo caso” – ha dichiarato Bergoglio, senza trovare quindi alcuna giustificazione.
Nel corso del suo accorato discorso papa Francesco ha affrontato un altro tema altrettanto raccapricciante e vergognoso: le adozioni forzate, talvolta vere e proprie compravendite di bambini, tra gli anni ’50 e ’70 in Belgio nel secolo scorso. Questo fenomeno in realtà era piuttosto diffuso non solo in Belgio, ma in tanti altri paesi europei, e riguardavano soprattutto i ceti medio-bassi della società.
Uomini e donne di Chiesa convincevano ragazze-madri o povere a dare in adozione i loro bambini, in alcuni casi ingannandole e facendo credere che i neonati erano morti o senza possibilità di scegliere se tenere o meno il piccolo. La Chiesa si lavava la coscienza spiegando che quella scelta era la cosa migliore per la madre e il bambino, approfittando così delle condizioni mentali ed economiche precarie delle donne che non potevano tenere i loro figli. I bambini venivano poi dati in adozione, a volte anche “acquistati” da famiglie benestanti che non riuscivano ad averne uno. Il papa ha nuovamente chiesto scusa per questi orrori, invitando la Chiesa ad un profondo rinnovamento interno e ispirato ai reali valori del Vangelo.
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