“Contro la terribile piaga dello sfruttamento di esseri umani, la soluzione non è respingere, ma assicurare, secondo le possibilità di ciascuno, un ampio numero di ingressi legali e regolari, sostenibili grazie a un’accoglienza equa da parte del continente europeo, nel contesto di una collaborazione con i Paesi d’origine. Dire ‘basta’, invece, è chiudere gli occhi; tentare ora di ‘salvare sé stessi’ si tramuterà in tragedia domani”, ha detto il Pontefice nel suo intervento di oggi agli “Incontri del Mediterraneo”, alla presenza del presidente francese Emmanuel Macron.
Papa Francesco ha aggiunto: “Quanto all’emergenza, il fenomeno migratorio non è tanto un’urgenza momentanea, sempre buona per far divampare propagande allarmiste, ma un dato di fatto dei nostri tempi, un processo che coinvolge attorno al Mediterraneo tre continenti e che va governato con sapiente lungimiranza: con una responsabilità europea”.
”Fratelli e sorelle, chiediamoci con sincerità di cuore: crediamo che Dio è all’opera nella nostra vita? L’esperienza della fede – ha detto Francesco nell’omelia allo stadio Velodrome di Marsiglia – genera anzitutto un sussulto dinanzi alla vita. Sussultare significa essere ‘toccati dentro’, avere un fremito interiore, sentire che qualcosa si muove nel nostro cuore. È il contrario di un cuore piatto, freddo, accomodato nel quieto vivere, che si blinda nell’indifferenza e diventa impermeabile, che si indurisce, insensibile a tutto e a tutti, pure al tragico scarto della vita umana, che oggi viene rifiutata in tante persone che emigrano, così come in tanti bambini non nati e in tanti anziani abbandonati. Un cuore freddo e piatto trascina la vita in modo meccanico, senza passione, senza slanci, senza desiderio”.
”E di tutto questo, – mette in guardia Bergoglio – nella nostra società europea, ci si può ammalare: il cinismo, il disincanto, la rassegnazione, l’incertezza, un senso generale di tristezza. Qualcuno le ha chiamate ”passioni tristi”: è una vita senza sussulti. Chi è generato alla fede, invece, riconosce la presenza del Signore, come il bimbo nel grembo di Elisabetta”.
Il Pontefice questa mattina, nell’arcivescovado di Marsiglia, ha salutato il vice presidente della Commissione europea, Margaritis Schinas, poi ha incontrato alcune persone appartenenti a varie organizzazioni impegnate nell’assistenza e nel soccorso ai migranti nel Mediterraneo. A seguire ha visitato alcune persone in situazioni di disagio assistite dalle suore di Madre Teresa, poi la conclusione degli “Incontri del Mediterraneo” al Palais du Pharo. Nella stessa sede Bergoglio ha avuto un colloquio privato con Macron. L’ultimo appuntamento sarà la messa allo Stadio Velodrome di Marsiglia intorno alle 16. Alle 19.15 il Papa lascerà Marsiglia e prenderà l’aereo che lo riporterà a Roma intorno alle 20.50.
Dopo le parole del Pontefice, non si sono fatte attendere quelle dell’Eliseo. ”La Francia non ha nulla di cui vergognarsi” sulla gestione dei migranti, si legge in una nota dell’Eliseo in una nota riferendosi all’incontro privato che il presidente Macron ha avuto con Papa Francesco. La Francia, ha proseguito l’Eliseo, ”è un Paese di accoglienza e di integrazione”.
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