Nella notte tra il 31 ottobre e il primo novembre, i Carabinieri sono intervenuti prontamente in un’abitazione a Sezze, rispondendo alla chiamata di emergenza di una bambina di 12 anni. La ragazzina, con coraggio e prontezza, ha contattato il numero d’emergenza 112 dichiarando: “Papà sta maltrattando mamma, venite subito”. Fornendo la sua posizione agli operatori tramite cellulare, la giovane ha permesso alle forze dell’ordine di intervenire rapidamente e fermare il padre.
Quando i Carabinieri sono arrivati sul posto, hanno trovato un’apparente tranquillità: l’uomo, un operaio di origine romena di 40 anni, stava dormendo. Tuttavia, grazie alle dichiarazioni della compagna e della figlia, è emersa la realtà degli eventi, che ha portato all’arresto in flagranza del 40enne per maltrattamenti in famiglia. L’episodio è stato ulteriormente aggravato dal fatto che tali violenze sono avvenute davanti ai minori presenti in casa.
L’aggressione avvenuta nella notte è stata di natura verbale: insulti pesanti e parole offensive rivolte alla compagna, che si trovava in uno stato di choc insieme alla figlia. Le autorità hanno scoperto che episodi simili non erano nuovi nella famiglia: già nel 2019 la vittima aveva denunciato il compagno, e nonostante l’apertura di un’indagine, la coppia aveva poi deciso di riappacificarsi e riprendere la convivenza.
La mattina seguente, l’uomo è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari Barbara Cortegiano. Assistito dall’avvocato Veronica Terelle, l’indagato ha scelto di non rispondere alle domande e si è avvalso della facoltà di restare in silenzio. Il gip ha convalidato l’arresto e ha deciso per la misura della custodia cautelare in carcere, data la mancanza di un domicilio alternativo rispetto a quello della famiglia coinvolta. Anche la Procura ha sostenuto la necessità della detenzione carceraria, e la difesa dell’arrestato ha annunciato di voler fare ricorso al Tribunale del Riesame contro il provvedimento.
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