Pubblicato il 11 Maggio 2022
Papa Francesco incontra le mogli dei combattenti ucraini. Non si tratta di soldati dell’esercito ufficiale, ma del noto battaglione Azov, il reggimento che sta guidando l’ultima disperata resistenza di Mariupol, nell’acciaieria Azovstal.
Un gesto forte del Pontefice, destinato a far discutere. Il battaglione è nato come gruppo paramilitare nazionalista nelle prime fasi della guerra del Donbass, è accusato di ospitare neonazisti, e in passato è stato tacciato di crimini di guerra.
Al termine dell’udienza generale di oggi in piazza San Pietro il Papa, ancora acciaccato per problemi al ginocchio, si è fermato con Kateryna Prokopenko, moglie del comandante di Azov, Denis Prokopenko, e Yulya Fedosiuk, moglie di Arseniy Fedosiuk. Le due giovani donne nei giorni scorsi avevano scritto al Santo Padre chiedendo un incontro e ieri è arrivato l’invito a sorpresa.
All’appuntamento dovevano essere presenti altre due mogli, che però non sono riuscite ad arrivare in tempo dalla Polonia.
Già nei giorni scorsi al Papa era stata recapitata una lettera dei parenti degli “assediati di Mariupol” affinché si attivasse per favorire la loro evacuazione e salvezza. E il gesto di oggi può essere letto come una risposta a quell’appello. A quanto si è potuto apprendere, prima di ricevere nell’udienza generale le mogli degli ufficiali del controverso Battaglione, Francesco ha fatto raccogliere le necessarie informazioni. Il suo invito è stato quindi recapitato loro ieri attraverso i canali diplomatici.
Kateryna Prokopenko e Yulya Fedosiuk erano già state in Italia: a fare da intermediatore per loro con il Vaticano anche l’artista e attivista dissidente anti-Putin russo-canadese Pyotr Verzilov, già in passato portavoce non ufficiale del collettivo punk rock Pussy Riot, e con alle spalle arresti in Russia ed anche un sospetto tentativo di avvelenamento.