“Ho detto a chi l’ha uccisa che lo perdono. Ho detto anche ai vigili che noi non vogliamo fare niente, non vogliamo sommare disgrazia su disgrazia”.
Parla Lorenzo Piffer, padre della 19enne investita e uccisa venerdì scorso intorno alle 11 del mattino lungo via Cesare Battisti: Sara, giovane promessa del ciclismo, assieme al fratello, si stava allenando in bici quando un’auto guidata da un 70enne del posto l’ha investita in pieno.
“È stato grazie a mio figlio Christian. Mi sono avvicinato a lui, mi ha abbracciato e mi ha detto: Papà. Papà. Ti prego, perdonalo, perché penso soffra anche lui in questo momento”.
Queste sono state le parole di Lorenzo Piffer, il padre di Sara, la ragazza 19enne promessa del ciclismo morta dopo essere stata travolta da un’auto in transito venerdì scorso mentre si trovava sulla sua bicicletta nel territorio del comune di Mezzocorona, in provincia di Trento, mentre si allenava assieme a suo fratello.
Lo ha detto in un’intervista al Corriere papà Lorenzo, ricordando sua figlia Sara e manifestando la volontà di perdonare l’uomo che l’ha investita. Chi ha investito Sara è un falegname 70enne in pensione, è accusato di omicidio stradale.
Ieri (25 gennaio) a Palù di Giovo è stata allestita la camera ardente con le maglie e le foto di Sara. Commovente il messaggio delle sue compagne di classe: “Sei la persona più pura che abbiamo mai incontrato. Eri speciale”.
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